Rhinoceros sondaicus

Rinoceronte di Giava[1]
Il R. s. sondaicus vissuto allo zoo di Londra dal marzo 1874 al gennaio 1885
Stato di conservazione
Critico[2]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseMammalia
OrdinePerissodactyla
FamigliaRhinocerotidae
GenereRhinoceros
SpecieR. sondaicus
Nomenclatura binomiale
Rhinoceros sondaicus
Desmarest, 1822[3]
Areale[4]
  • R. s. sondaicus Desmarest, 1822
  • R. s. annamiticus Heude, 1892
  • R. s. inermis Lesson, 1838

Il rinoceronte di Giava (Rhinoceros sondaicus Desmarest, 1822), noto anche come rinoceronte della Sonda, è un membro molto raro della famiglia dei Rinocerotidi e una delle cinque specie esistenti di rinoceronte.

Appartiene allo stesso genere del rinoceronte indiano, e come questo possiede una pelle ricoperta da pieghe che fa pensare a un'armatura, ma con una lunghezza di 3,1-2,2 m e un'altezza di 1,4-1,7 m, è più piccolo di quest'ultimo (in effetti le sue dimensioni ricordano più da vicino quelle del rinoceronte nero del genere Diceros). Il suo corno misura solitamente meno di 25 cm di lunghezza, ed è quindi più piccolo di quello delle altre specie di rinoceronte. Solo i maschi adulti possiedono corni; le femmine ne sono completamente prive.

Un tempo il più diffuso tra i rinoceronti asiatici, il rinoceronte di Giava occupava un areale che dalle isole di Giava e di Sumatra, attraverso il Sud-est asiatico, arrivava all'India e alla Cina. La specie è gravemente minacciata: ne rimane un'unica popolazione nota in natura e nessun individuo in cattività. Si tratta forse del grande mammifero più raro del mondo[5], con una popolazione di appena 75 esemplari nel parco nazionale di Ujung Kulon nell'estremità occidentale di Giava in Indonesia[6]. Una seconda popolazione nel parco nazionale di Cat Tien in Vietnam è stata dichiarata estinta nel 2011[7]. Il declino del rinoceronte di Giava viene attribuito al bracconaggio, soprattutto per il corno, particolarmente richiesto nella medicina tradizionale cinese, che può raggiungere i 30.000 $ al kg sul mercato nero[5]. Quando nel suo areale si fece più consistente la presenza degli europei, anche la caccia grossa si trasformò in una seria minaccia. Pure la distruzione dell'habitat, specialmente a causa delle guerre, quali la guerra del Vietnam, nel Sud-est asiatico, ha contribuito al declino della specie e ne ha impedito il recupero[8]. L'areale attuale ricade interamente entro un'area rigorosamente protetta, ma i rinoceronti sono ancora alla mercé dei bracconieri, delle malattie e della perdita della diversità genetica dovuta alla depressione endogamica.

Il rinoceronte di Giava può vivere in natura fino a circa 30-45 anni. In passato popolava foreste pluviali di pianura, distese erbose umide e vaste pianure alluvionali. Conduce vita prevalentemente solitaria, fatta eccezione per l'epoca del corteggiamento e dell'allevamento dei piccoli, anche se più esemplari possono aggregarsi occasionalmente nei pressi di pozze di fango e affioramenti di sale. Escluso l'uomo, gli adulti non hanno predatori nel loro areale. Il rinoceronte di Giava generalmente evita gli esseri umani, ma può attaccare quando si sente minacciato. Solo raramente gli scienziati e i conservazionisti riescono a studiare l'animale direttamente, data la sua estrema rarità e il pericolo di interferire con una specie così minacciata. I ricercatori si basano sulle trappole fotografiche e sui campioni fecali per valutare la salute e il comportamento. Di conseguenza, il rinoceronte di Giava è la specie di rinoceronte meno studiata. Immagini di due esemplari adulti con i piccoli catturate con una telecamera attivata dal movimento sono state rilasciate il 28 febbraio 2011 dal WWF e dall'Autorità dei Parchi Nazionali dell'Indonesia, provando così che la specie si sta ancora riproducendo in natura[9]. Nell'aprile 2012, l'Autorità dei Parchi Nazionali ha rilasciato un video che mostra 35 esemplari diversi di rinoceronte di Giava, comprese coppie madre-piccolo e adulti in corteggiamento[10].

  1. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Rhinoceros sondaicus, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  2. ^ (EN) van Strien, N.J., Steinmetz, R., Manullang, B., Sectionov, Han, K.H., Isnan, W., Rookmaaker, K., Sumardja, E., Khan, M.K.M. & Ellis, S. 2008, Rhinoceros sondaicus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  3. ^ L. C. Rookmaaker, The type locality of the Javan Rhinoceros (Rhinoceros sondaicus Desmarest, 1822) (PDF), in Zeitschrift fur Saugetierkunde, 47 (6), 1982, pp. 381-382.
  4. ^ Mappa derivata da quella di Foose e Van Strien (1997). Non comprende la presunta popolazione del Borneo descritta da Cranbook e Piper (2007).
  5. ^ a b Eric Dinerstein, The Return of the Unicorns; The Natural History and Conservation of the Greater One-Horned Rhinoceros, New York, Columbia University Press, 2003, ISBN 0-231-08450-1.
  6. ^ Rhino population figures, su savetherhino.org. URL consultato il 24 maggio 2015.
  7. ^ Mark Kinver, Javan rhino 'now extinct in Vietnam', su BBC News, 24 ottobre 2011. URL consultato il 19 giugno 2012.
  8. ^ C. Santiapillai, Javan rhinoceros in Vietnam, in Pachyderm, vol. 15, 1992, pp. 25-27.
  9. ^ WWF – Critically Endangered Javan Rhinos and Calves Captured on Video, su wwf.panda.org. URL consultato il 24 febbraio 2012.
  10. ^ New video documents nearly all the world's remaining Javan rhinos, su news.mongabay.com. URL consultato il 1º maggio 2012.

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