Romas Kalanta (Alytus, 22 febbraio 1953 – Kaunas, 15 maggio 1972) è stato un attivista lituano.
Il 14 maggio 1972 Romas Kalanta s'immolò dandosi fuoco nella piazza di fronte al teatro statale di Kaunas, per protestare contro il regime sovietico in Lituania, che opprimeva la lingua e la cultura del paese. L'ambulanza lo portò in ospedale già privo di sensi e dopo quattordici ore, il 15 maggio alle 4 del mattino, il ragazzo morì. La sua inumazione immediata e segreta, organizzata dalle autorità, provocò nei giorni 18 e 19 maggio 1972 manifestazioni contro il potere, le più grandi del periodo post-bellico[1].
Kalanta divenne così un simbolo della resistenza lituana durante gli anni settanta e ottanta [2]. Nel 2000 gli fu conferito postumo l'ordine della Croce di Vytis.
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