Sabbatai Zevi

Sabbatai Zevi ritratto secondo un testimone oculare, Smirne, 1666

Sabbatai Zevi (in ebraico שַׁבְּתַי צְבִי?, Shabbĕtay Ṣĕbī; Smirne, 1º agosto 1626Dulcigno, 17 settembre 1676) è stato un mistico, cabalista, asceta[1] e agitatore politico-religioso[2][3] ebreo ottomano.

Presentatosi falsamente come Messia in Europa e in Medioriente[3][4], divenne, con Nathan di Gaza, iniziatore di un cospicuo movimento messianico; dopo la sua apostasia, il movimento si tramutò in una setta, condannata e tacciata di eresia da molte autorità rabbiniche ortodosse.

Morì esiliato a Dulcigno, nell'attuale Montenegro, vicino al confine con l'Albania (allora sotto l'Impero ottomano) nel 1676.

  1. ^

    «Pseudomessia ebreo, nato a Smirne nel 1626, morto a Dulcigno nel 1676. Dedito già in gioventù a una vita di mistica pietà e di ascetismo, egli si formò a poco a poco la convinzione di essere l'atteso messia, il cui avvento era da molti sperato per l'anno 1648 o per l'anno 1666; e come tale infatti si presentò a Smirne nel 1648.»

  2. ^ Shabbĕtay Ṣĕbī su Enciclopedia Treccani.
  3. ^ a b (EN) Shabbetai Tzevi su Encyclopædia Britannica.
  4. ^ I. Bahbout, D. Gentili, T. Tagliacozzo (a cura di). Il messianismo ebraico, p. 22, Giuntina, Firenze 2009, ISBN 978-88-8057-346-3.

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