Scienze dure

Scienze dure (l'espressione è un calco dall'inglese hard science) è un'espressione della lingua corrente per indicare le scienze esatte (matematica e logica) e le scienze naturali (come la biologia, la chimica e la fisica) in contrapposizione a buona parte delle scienze sociali e umane, talvolta definite scienze molli. Il concetto alla base è di considerare scienze dure quelle in cui predominano i dati quantitativi, raccolti con misure sperimentali ripetibili, elaborati con formule matematiche e capaci di predire fenomeni verificabili. Solo le scienze dure applicano in modo rigoroso il metodo scientifico.

La demarcazione delle scienze dure da quelle molli è talvolta più incerta di quella con le pseudoscienze da un lato a causa dell'adozione di metodi scientifici di rilevazione e trattamento dei dati in specifici settori di discipline potenzialmente considerate molli, come la psicologia, la sociologia e l'economia e dall'altro per la difficoltà o il costo di raccogliere dati o ripetere esperimenti in alcuni settori delle stesse scienze dure. In genere una scienza è tanto meno "dura" quanto più si basa su interpretazioni non falsificabili. Per esempio, nel settore delle discipline umanistiche, la storia fornisce un'interpretazione delle cause di eventi non ripetibili, la cui credibilità nasce dal consenso degli esperti; consenso che spesso è mutato nel tempo. Analogamente la psicoanalisi contiene elementi soggettivi, tanto da essere considerata addirittura una pseudoscienza da alcuni (fra cui Karl Popper).

In genere le scienze molli sono tali quando studiano caratteristiche individuali o irripetibili, spesso non completamente determinabili, e si avvicinano alle scienze dure quando ricercano attraverso metodi statistici e grafici le caratteristiche comuni a diverse istanze di una stessa categoria di fenomeni individuali.


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