Secessio plebis

Secessio plebis sul Mons Sacer

La Secessio plebis o secessione della plebe, fu una forma di lotta politica adottata dalla plebe romana, tra il V e il III secolo a.C., per ottenere una parificazione di diritti con i patrizi. La secessione consisteva nel fatto che la plebe abbandonava in massa la città. In questo modo tutti i negozi e le botteghe artigiane restavano chiuse e inoltre non era possibile convocare le leve militari che in quel periodo facevano sempre più ricorso anche ai plebei.

La prima secessione avvenne nel 494 a.C. e l'ultima nel 287 a.C. Sul numero esatto di secessioni non vi è accordo unanime fra gli storici. Quelle certe sono tre, ma secondo Floro le secessioni furono quattro (494-493; 451-449; 445; 376-371)[1] La distruzione dell'archivio di Stato avvenuta in occasione del sacco di Roma del 390 a.C. ha sicuramente contribuito a far sì che gli eventi avvenuti prima di quella data venissero ricordati con un misto di fatti reali e tradizioni popolari.

  1. ^ Floro, Epitoma de Tito Livio bellorum omnium annorum DCC libri duo , Lib I, XVII.

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