Sfiducia costruttiva

L'istituto della sfiducia costruttiva è uno dei mezzi usati da alcune costituzioni approvate nel secondo dopoguerra per razionalizzare la forma di governo parlamentare, rafforzando la stabilità[1] dell'esecutivo. Consiste nell'impossibilità da parte del parlamento di votare la sfiducia al governo in carica se, contestualmente, non concede la fiducia ad un nuovo esecutivo. In questo modo un governo, nonostante abbia perso la maggioranza parlamentare, può continuare a rimanere in carica nel caso in cui le forze politiche in parlamento non riescano ad accordarsi per formare un nuovo governo.

Il voto di sfiducia costruttivo è stato introdotto da diversi paesi: Albania (dal 2008), Belgio (dal 1993), Germania (dal 1949), Israele, Lesotho, Polonia, Slovenia, Spagna e Ungheria.


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