Sidney Sonnino

Sidney Sonnino

Presidente del Consiglio dei ministri e ministro dell'interno del Regno d'Italia
Durata mandato8 febbraio 1906 –
29 maggio 1906
MonarcaVittorio Emanuele III
PredecessoreAlessandro Fortis
SuccessoreGiovanni Giolitti
Gruppo
parlamentare
Destra storica

Durata mandato11 dicembre 1909 –
31 marzo 1910
PredecessoreGiovanni Giolitti
SuccessoreLuigi Luzzatti

Ministro delle finanze del Regno d'Italia
Durata mandato15 dicembre 1893 –
14 giugno 1894
MonarcaUmberto I
PresidenteFrancesco Crispi
PredecessoreLazzaro Gagliardo
SuccessorePaolo Boselli

Ministro del tesoro del Regno d'Italia
Durata mandato15 dicembre 1893 –
10 marzo 1896
PresidenteFrancesco Crispi
PredecessoreBernardino Grimaldi
SuccessoreGiuseppe Colombo

Ministro degli esteri del Regno d'Italia
Durata mandato5 novembre 1914 –
23 giugno 1919
PresidenteAntonio Salandra, Paolo Boselli, Vittorio Emanuele Orlando
PredecessoreAntonio Salandra
SuccessoreTommaso Tittoni

Dati generali
Partito politicoDestra storica (1878-1913)
Unione Liberale (1913-1919)
Titolo di studiolaurea
UniversitàUniversità di Pisa
ProfessionePolitico

Sidney Costantino Sonnino (Pisa, 11 marzo 1847Roma, 23 novembre 1922) è stato un politico italiano.

Nato in una famiglia da padre di origini ebraiche e da madre britannica, era anglicano. Ministro delle finanze e ministro del tesoro del Regno d'Italia dal 1893 al 1896, riportò il bilancio dello Stato al pareggio e si oppose alla dispendiosa politica aggressiva di Francesco Crispi in Etiopia.

Fu liberale conservatore ed esponente della Destra storica. Fu inoltre meridionalista e si occupò delle problematiche della classe contadina. Nel 1897 intravide nel clericalismo cattolico e nel socialismo delle minacce per il Paese e sostenne la necessità di un maggiore rispetto dello Statuto albertino con una piena restaurazione del potere esecutivo da parte del re.

Fu presidente del consiglio dei ministri dall'8 febbraio al 29 maggio 1906 e dall'11 dicembre 1909 al 31 marzo 1910.

Nel 1914 divenne Ministro degli affari esteri e con tale carica, che conservò fino al 1919, condusse le trattative che portarono alla firma del patto di Londra. Con tale accordo l'Italia si impegnò ad entrare nella prima guerra mondiale contro l'Austria. Dopo la vittoria, alla conferenza di pace, partecipò alle trattative rivendicando per l'Italia i territori promessi dal patto di Londra contro la posizione degli Stati Uniti.


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