Skinhead

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Skinhead e rude boy fanno la fila davanti ad una friggitoria a Londra nel 1981
Ragazze skinhead con il tipico taglio "Chelsea"

Col termine inglese Skinhead (AFI: /ˈskɪnhɛd/; abbreviato in skin), in italiano teste rasate[1], si identificano gli appartenenti ad un movimento e una subcultura sorto in Gran Bretagna alla fine degli anni sessanta tra i giovani della classe lavoratrice britannica; convenzionalmente si indica l'anno 1969 per indicarne l'inizio (tant'è che per fare riferimento ai principi ispiratori iniziali di questo movimento si parla di spirit of 69), ed è un movimento che fondamentalmente nasce e rimane su base sociale (proletariato e sottoproletariato) piuttosto che politica. Sebbene nella cultura di massa vengano rappresentati come individui pericolosi per la società e devianti rispetto alla cultura mainstream, gli skinhead iniziarono ad essere etichettati come razzisti, neofascisti e/o neonazisti solo a partire dagli anni ottanta, questo perché, dalla fine degli anni settanta fino alla seconda metà degli anni ottanta, il movimento skinhead britannico ha avuto forti legami con il National Front fino alla nascita del Combat 18 all'interno del gruppo Blood & Honour.

Ormai da alcuni decenni, la compagine degli skinhead nazifascisti (Skin88 o Naziskin) fa capo alla Confederate Hammerskins, che risulta tutt'oggi la più diffusa e meglio organizzata confederazione skinhead a livello internazionale. La confederazione è presente in ogni parte del mondo ed è spesso legata a gruppi politici di estrema destra. Dalla fine degli anni ottanta, a New York, in forte contrapposizione agli skin nazifascisti si formò una fazione di skinhead antirazzisti (S.H.A.R.P.); poco più tardi si formò un'altra fazione rivale dei naziskin, i Redskin, ossia gli skinhead comunisti, anarco-comunisti e anarchici (R.A.S.H.), più legata agli ideali dell'antifascismo e del movimento no-global che dell'antirazzismo; infine vi sono i trojan skinhead, cioè gli skinhead originali, fedeli allo spirit of 69 che caratterizzava la cultura skinhead degli anni sessanta, rimasti indifferenti o comunque in disparte rispetto alla lotta fra le fazioni ideologicamente rivali. Di fatto, gli skinhead degli albori non basavano la loro identità su ideologie politiche o pregiudizi di sorta, ma su elementi legati al lavoro in fabbrica, alla musica ska e reggae, all'abbigliamento[2] e alla passione per il calcio che condividevano con gli hooligan.

Si tratta in effetti di una subcultura con connotazioni estetiche, iconografiche ed ideologiche contraddistinte anche da generi musicali, capi d'abbigliamento, canoni comportamentali e beni di consumo peculiari. Gli skinhead si ispirano e riadattano, da una parte allo stile hard mod e hooligan, e dall'altra parte alla cultura rude boy, da cui ereditano inoltre la passione per la musica giamaicana, l'abbigliamento e lo stile di vita[3]. I primi (hard mod) sono generalmente bianchi di origine proletaria e inglesi, mentre i secondi (rudeboy) erano immigrati e figli degli immigrati giamaicani e caraibici degli anni sessanta, dalla ex colonia britannica all'Inghilterra. Dalla loro fusione nacque la cultura urbana degli skinhead, le cui prime icone musicali furono il reggae, lo ska, il rocksteady, il soul, e l'R&B[3].

Nella seconda metà degli anni settanta l'Inghilterra assiste alla nascita del punk rock, ed è con ciò che, verso la seconda metà del decennio, si assiste al riemergere della cultura skinhead (divenuta in quel periodo fuorilegge a causa di duri interventi repressivi), che sosterrà il neonato punk rock. In seguito, un sottogenere di punk rock sostenuto da alcuni skinhead venne ribattezzato Oi!.

  1. ^ Testa, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 16 agosto 2018.
  2. ^ Skinhead Attitude Sub Italian antifa.avi, video con sottotitoli in italiano.
  3. ^ a b Brown, Timothy S. (2004). "Subcultures, pop music and politics: skinheads and "Nazi rock" in England and Germany". Journal of Social History.

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