La sparizione di Emanuela Orlandi, cittadina vaticana di 15 anni, avvenne il 22 giugno 1983 a Roma, mentre la ragazza rientrava a casa dopo le lezioni di musica. Il fatto divenne uno dei più celebri casi irrisolti della storia italiana e vaticana, con implicazioni e sospetti che coinvolsero e chiamarono in causa lo stesso Stato Vaticano, lo Stato Italiano, il terrorismo internazionale, i servizi segreti di diversi Stati, la Banda della Magliana, un possibile serial killer, nonché un complotto interno al Vaticano per coprire un presunto scandalo sessuale legato alla pedofilia.
Il caso è stato oggetto di due inchieste giudiziarie, la prima tra il 1983 e il 1997, la seconda tra il 2008 e il 2015, entrambe archiviate senza trovare soluzione. Il caso è stato nuovamente aperto nel 2023 sia dai magistrati vaticani, sia dalla Procura di Roma, sia da una Commissione parlamentare bicamerale, risultando così oggetto di tre inchieste contemporaneamente.
La vicenda fu collegata alla quasi contemporanea sparizione di un'altra adolescente romana, Mirella Gregori, scomparsa il 7 maggio 1983,[1] anche se successivamente i due casi non apparvero avere una matrice in comune.
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