Statalismo

Lo statalismo è la tendenza ad attribuire allo Stato un ruolo molto forte nelle varie attività del Paese, soprattutto nel controllo dell'economia nazionale e nel possesso delle aziende.[1] Il termine è anche usato in senso critico e polemico nei confronti di un'invadenza eccessiva da parte dello Stato in tutti i settori.[1] L'opposizione allo statalismo è genericamente chiamata anti-statalismo. Diversi totalitarismi, come quello dell'Italia fascista[2][3][4][5][6][7] o della Germania nazista,[8][9][10][11][12][13][14][15] sono stati spesso descritti come statalisti, così come le varie forme di stato sociale.[16][17] Il processo nel dare nelle mani dello Stato un'impresa privata viene definito nazionalizzazione o statalizzazione mentre il procedimento opposto è la privatizzazione.

"Statalismo" nel suo significato etimologico significa "il sistema tendente allo Stato". Il termine è formato dal latino statu(m) ("Stato") e tre suffissi: -itas usato per formare nomi; questo dà statu(m) in latino (Stato); suffisso -aris usato per formare aggettivi; dà statalitario; -ismum, un suffisso di formazione tardiva che si riferisce all'idea di appartenenza a un gruppo o a un sistema di pensiero (per designare professioni o opinioni). In quanto "sistema tendente allo Stato", lo Statalismo può essere tradotto in "sistema politico in cui tutti i poteri sono concentrati nello Stato".[senza fonte]

  1. ^ a b statalismo in Vocabolario - Treccani, su treccani.it. URL consultato il 3 luglio 2020.
  2. ^ There is nothing liberal about fascism - Washington Post, su washingtonpost.com.
  3. ^ (EN) Harry Binswanger, Statism: Whether Fascist or Communist, It's The Deadly Opposite of Capitalism, su Forbes. URL consultato il 3 luglio 2020.
  4. ^ (EN) Mario Bunge, Social Science Under Debate: A Philosophical Perspective, University of Toronto Press, 1º gennaio 1999, ISBN 978-0-8020-8357-9. URL consultato il 3 luglio 2020.
  5. ^ (EN) Michael Mann, Fascists, Cambridge University Press, 24 maggio 2004, ISBN 978-0-521-53855-8. URL consultato il 3 luglio 2020.
  6. ^ (EN) Miguel Alonso, Alan Kramer e Javier Rodrigo, Fascist Warfare, 1922–1945: Aggression, Occupation, Annihilation, Springer Nature, 26 novembre 2019, ISBN 978-3-030-27648-5. URL consultato il 3 luglio 2020.
  7. ^ (EN) How Fascism Became the Political Bogeyman, su rcreader.com, 23 febbraio 2017. URL consultato il 3 luglio 2020.
  8. ^ Il "miracolo" economico della Germania Nazista | Starting Finance, su startingfinance.com, 14 maggio 2017. URL consultato il 3 luglio 2020.
  9. ^ Globalizzazione, Europa, immigrazione. Cosa deve insegnarci l’ascesa (e il crollo) del nazismo, su ilfoglio.it. URL consultato il 3 luglio 2020.
  10. ^ Stefano Petrucciani, Introduzione a Adorno, Gius.Laterza & Figli Spa, 1º febbraio 2015, ISBN 978-88-581-1885-6. URL consultato il 3 luglio 2020.
  11. ^ Markus Brunnermeier, Harold James e Jean-Pierre Landau, La battaglia delle idee: Alle radici della crisi (e del futuro) dell'euro, Egea, 16 maggio 2017, ISBN 978-88-238-7976-8. URL consultato il 3 luglio 2020.
  12. ^ Carlo Lottieri, Toh, adesso si accorgono che Hitler era uno statalista, su ilGiornale.it, 28 febbraio 2007. URL consultato il 3 luglio 2020.
  13. ^ (EN) kanopiadmin, The Political Doctrine of Statism, su Mises Institute, 26 maggio 2011. URL consultato il 3 luglio 2020.
  14. ^ (EN) R. J. Overy e Richard J. Overy, The Nazi Economic Recovery 1932-1938, Cambridge University Press, 27 giugno 1996, ISBN 978-0-521-55286-8. URL consultato il 3 luglio 2020.
  15. ^ (EN) Deutsche Welle (www.dw.com), Brazil: German embassy triggers bizarre Nazi and Holocaust debate | DW | 20.09.2018, su DW.COM. URL consultato il 3 luglio 2020.
  16. ^ Carl J. (Carl Joachim) Friedrich, Limited government: a comparison, Englewood Cliffs, N.J., Prentice-Hall, 1974. URL consultato il 3 luglio 2020.
  17. ^ Marx, Herbert (1950). The Welfare State. New York City, New York: Wilson.

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