Stellinga

Gli Stellinga (letteralmente "compagni di lotta, camerati") furono i membri un movimento insurrezionale composto da frilingi e lazzi di etnia sassone, le due classi più basse formate da non-schiavi dell'ordinamento sociale della Sassonia. Tale movimento, che fu operante tra l'841 e l'845, aveva come obiettivo il ripristino del paganesimo germanico e dell'antico assetto sociale, antecedente ai capitolari di Carlo Magno, che in passato aveva garantito libertà e un'efficace protezione contro la perdita delle proprie terre per gli "uomini liberi". Secondo alcuni storici, gli Stellinga erano inoltre fautori dell'abolizione della Lex Saxonum e propugnavano il ritorno alla tradizione giuridica orale[1]. Altri ritengono invece che quest'ultima interpretazione sia in realtà una forzatura delle fonti poiché la nozione di "legge", termine che sovente si ritrova in queste ultime, era presumibilmente utilizzata in senso estensivo per significare "regime"[2].

  1. ^ E.J. Goldberg, Popular Revolt, Dynastic Politics and ristocratic Factionalism in the Early Middle Ages, the Saxon Stellinga Reconsidered, Speculum. A Journal of Medeieval Studies, 70, 1995.
  2. ^ Karol Modzelewski, L'Europa dei Barbari, Torino, Bollati Boringhieri, 2008, ISBN 978-88-339-1836-5.

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