Stichus

Stico
Commedia in cinque atti
Scena di banchetto, Tomba dei Leopardi
AutoreTito Maccio Plauto
Titolo originaleStichus
Lingua originale
GenerePalliata
AmbientazioneAtene
Composto nelFine III secolo a.C.
Prima assoluta200 a.C.
Personaggi
  • Panegiride
  • Panfila (in realtà anonima[1]), sorella di Panegiride
  • Antifone, il vecchio padre delle sorelle
  • Epignomo, fratello di Panfilippo e marito di Panegiride
  • Panfilippo, marito di Panfila
  • Gelasimo, parassita
  • Crocozia, una serva di Panegiride
  • Pinacio, uno schiavo di Panegiride
  • Stico, un servo di Epignomo
  • Sagarino, un servo di Panfilippo
  • Un flautista
  • Stefania, una serva di Panfilippo
 

Stichus (Stico) è una commedia di Tito Maccio Plauto composta alla fine del III secolo a.C.

Nella didascalia della commedia si afferma che essa aveva come modello gli Adelphoi α di Menandro (di cui restano pochi frammenti) e che era stata rappresentata per la prima volta ai Ludi Plebeii (in novembre) nell'anno in cui erano edili Gneo Bebio e Caio Terenzio ed erano consoli Publio Sulpicio e Gaio Aurelio, cioè nel 200 a.C. Assieme allo Pseudolus (191 a.C.), è l'unica commedia di Plauto databile con sicurezza.[2] John E. Thorburn ha ipotizzato che lo Stichus potesse contenere delle caratteristiche poi sviluppate nell’Amphitruo, che risulterebbe quindi posteriore al 200 a.C.[3]

  1. ^ Owens, p. 391.
  2. ^ Németi, p. XXIV.
  3. ^ (EN) John E. Thorburn, The Facts on File Companion to Classical Drama, Infobase Publishing, 2005, p. 518, 9780816074983.

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