Storia degli omosessuali nella Germania nazista e durante l'Olocausto

Memoriale agli omosessuali, sia uomini che donne, vittime del nazionalsocialismo a Colonia in Germania. L'iscrizione su uno dei due lati del monumento recita: "TotgeschlagenTotgeschwiegen" (Colpito a morte - Messo a tacere)

«Anche gli omosessuali sono vittime dimenticate del regime nazista. Quanti siano stati condannati e internati nei lager non è noto, sia per la distruzione di parte degli archivi, sia perché molti di loro come altre categorie di perseguitati dai nazisti, sono stati catturati dalla Gestapo e fatti sparire in base al decreto Nacht und Nebel ("Notte e nebbia") emanato da Hitler il 7 dicembre 1941, con lo scopo di eliminare i "soggetti pericolosi per il Reich", senza lasciare traccia»

Nel corso del regime nazista tedesco, numerosi omosessuali[1] furono internati in campi di concentramento insieme con Ebrei, Rom, Sinti, Jenisch e testimoni di Geova. A distinguere gli omosessuali dagli altri prigionieri era, nel caso degli uomini, un triangolo rosa cucito sulla divisa all'altezza del petto; nel caso delle donne, un triangolo nero. Lo sterminio degli omosessuali nei campi di concentramento nazisti è stato indicato come Omocausto.[2][3][4] Si stima che gli omosessuali internati nei lager siano stati almeno 50.000[5].

Negli anni che vanno tra il 1933 e il 1945 si stima che almeno 100.000 uomini siano stati arrestati come omosessuali, di cui circa la metà sono stati condannati[6]; la maggior parte di questi ha trascorso il periodo di detenzione assegnato nelle prigioni regolari, ma tra i 5 e i 15.000 hanno finito con l'essere internati nei vari campi[6]. Solo a partire dagli anni '80 del '900 si è cominciato a riconoscere anche questo episodio di storia inerente alla più ampia realtà della persecuzione nazista. Nel 2002 infine il governo tedesco ha chiesto ufficialmente scusa alla comunità gay[7].

  1. ^ Il termine omosessualismo e omosessuale venne usato per la prima volta da Karl-Maria Kertbeny intorno al 1866, nella Confederazione Germanica composta dalla parola latina sexus (sesso) con quella greca hòmoios (lo stesso) ovvero il sesso degli stessi o degli uguali. Prima di allora venivano usati i termini sodomita o urningo per identificare un omosessuale - Vittime dimenticate di Giorgio Giannini pag. 80 e 89
  2. ^ "Omocausto", su anpi.it. URL consultato il 27 febbraio 2022.
  3. ^ OMOCAUSTO - Lo sterminio dimenticato degli omosessuali (PDF), su arcigay.it. URL consultato il 27 febbraio 2022.
  4. ^ Milano è memoria - Omocausto, su comune.milano.it. URL consultato il 27 febbraio 2022.
  5. ^ Vittime dimenticate, lo sterminio dei disabili, dei rom, degli omosessuali e dei testimoni di Geova di Giorgio Giannini, pag. 78, Stampa Alternativa, Viterbo 2011, ISBN 978-88-6222-274-7
  6. ^ a b Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore USHM
  7. ^ Melissa Eddy, Germany Offers Nazi-Era Pardons, Associated Press, 18 maggio 2002.

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