Storia del Tirolo

Voce principale: Tirolo.
Castel Tirolo presso Merano quale prima residenza (fino al 1420)
La Hofburg a Innsbruck quale seconda residenza (dal 1420 in poi)
Mappa del Tirolo storico

L'inizio della storia del Tirolo può essere fissato intorno alla metà del XIII secolo, quando i conti di Tirolo-Gorizia (o Mainardini), nella persona di conte Alberto III prima e poi del vero fondatore della potenza della contea, Mainardo II, riuscirono ad estendere la loro influenza su un vasto territorio a cavallo delle Alpi, politica in seguito riconosciuta anche dagli imperatori del Sacro Romano Impero. L'espansione avvenne soprattutto a danno dei formali detentori del potere politico, in particolare dei vescovi di Trento, di Bressanone e di Coira, ma anche di altre casate altonobiliari quali gli Andechs e gli Appiano.

La prima attestazione documentaria ufficiale del termine “Tirolo”, nel senso estensivo regionale del termine (in precedenza indicante il solo toponimo di Tirolo), è pero molto più tarda, del 10 ottobre 1328, quando il Re titolare di Boemia Enrico, conte del Tirolo, impone a tutti i giudici e funzionari d'essere fedeli alla sua consorte durante la sua assenza in unsrer grafschaft ze Tyrol, ez sei bei der Etsch oder in dem Intal (“nel nostro dominio del Tirolo, per la parte dell'Adige, e per la parte della Valle dell'Inn”). In seguito (tramite un atto notarile del 1363) con cui accoglievano le pretese ereditarie degli Asburgo sul Tirolo in base al testamento di Margherita Maultasch) cedettero alla casata austriaca degli Asburgo, poi detentrice (a partire dalla seconda metà del XV secolo) anche del titolo imperiale e la quale a sua volta si impose sui Lussemburgo e i Wittelsbach. In età medievale gli autodefinitisi Conti di Tirolo prima e poi, in seguito alle conquiste territoriali ed infine al riconoscimento imperiale, Conti del Tirolo avevano infatti la loro sede principale a castel Tirolo, oggi nel comune di Tirolo vicino a Merano. Il capoluogo della contea fu in seguito trasferito dagli Asburgo, che ne acquisirono il controllo alla fine del XIV secolo, a Merano e poi definitivamente ad Innsbruck.

I Conti del Tirolo non riuscirono mai a sottomettere formalmente i principati vescovili di Trento, Bressanone e Coira, nel mentre il controllo del territorio corrispondente all'attuale provincia di Trento e a volte della stessa città di Bolzano (che fece sempre parte del principato vescovile di Trento) non fu mai pregnante ed a volte solo saltuario ed in condivisione espressa con i rappresentanti dell'Autorità vescovile a Bolzano. Il Tirolo storico comprendeva le terre già appartenenti alla Contea del Tirolo (alla quale fu annesso anche il Trentino nel 1815 con la Restaurazione), terre che oggi formano il Tirolo austriaco e l'intera regione italiana Trentino-Alto Adige, compreso anche il Trentino (detto in età asburgica Tirolo Meridionale o Tirolo Italiano, talvolta identificato con l'esonimo Welschtirol dalla popolazione tedesca[1]).

I rapporti tra l'area trentina e tirolese sono stati spesso oggetti di opposte distorsioni a sfondo nazionalistico: da una parte si tese talvolta a limitare i confini meridionali del Tirolo storico all'Alto Adige; ma dall'altra, per motivi storici, si è spesso trascurato il fatto che grande parte dell'attuale Trentino (come Principato Vescovile di Trento) - ma anche il territorio vescovile di Bressanone, seppur entrambi politicamente mediati - fu per secoli un'entità territoriale all'interno del Sacro Romano Impero e che solo nell'ultima parte della sua storia (1816-1918) fu anche formalmente annesso alla Contea del Tirolo. La Contea asburgica del Tirolo cessa di esistere nel novembre del 1918 con la vittoria italiana della prima guerra mondiale e l'instaurarsi di un governo italiano provvisorio sulla parte della contea conquistata dall'Italia, che venne denominata "Venezia Tridentina". Il Tirolo storico comprendeva anche alcuni comuni ora parte della Regione Veneto: Cortina d'Ampezzo, Livinallongo e Colle Santa Lucia, dopo il governo provvisorio scorporati dalla regione della Venezia Tridentina (1923), nonché dei piccoli comuni successivamente scorporati a favore della Lombardia nel 1934 (Valvestino, Magasa), mentre il comune di Bagolino era già stato scorporato a favore della Lombardia nel 1860.

  1. ^ (DE) Karl Bier, Der Autonomiekampf der Welschtiroler und die Stellung der deutschen Parteien und Regierungen (PDF), in Veröffentlichungen des Museum Ferdinandeum in Innsbruck, n. 16, Innsbruck, 1938, p. 417.
    «Von den rund 900.000 Einwohnern entfielen über 380.000 auf den Landesteil südlich von Salurn, den die Italiener Trentino, die Deutschen meist Welschtirol bezeichneten.»

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