Storia della filosofia

Dall'alto a sinistra, in senso orario: Socrate, Immanuel Kant, Avicenna, Confucio, Adi Shankara e Siddhartha Gautama

La storia della filosofia è una disciplina che si occupa dello studio sistematico e critico dell'evoluzione del pensiero filosofico nel corso del tempo. Essa si concentra sulla filosofia come indagine razionale basata sull'argomentazione, benché alcuni teorici includono in essa anche miti, religione e tradizioni proverbiali.

La filosofia occidentale ebbe origine nell'antica Grecia come indagine sulla natura fondamentale del cosmo. Le successive evoluzioni compresero un ampio spettro di argomenti, tra cui la natura della realtà e della mente, il modo in cui le persone dovrebbero agire (l'etica) e come arrivare alla conoscenza scientifica (l'epistemologia). Durante il medioevo l'indagine filosofica fu incentrata maggiormente sulla teologia me nel rinascimento si assistette ad un rinnovato interesse per il pensiero dell'antica Grecia e all'emergere dell'umanesimo. Il periodo moderno e contemporaneo è stato, invece, caratterizzato da una maggiore attenzione alla creazione della conoscenza filosofica e scientifica. Durante il periodo noto come "illuminismo" le nuove idee vennero utilizzate per mettere in discussione le credenze e le istituzioni tradizionali. Sviluppi influenti nei secoli XIX e XX furono l'idealismo tedesco, il pragmatismo, il positivismo, la logica formale, l'analisi linguistica, la fenomenologia, l'esistenzialismo e il postmodernismo.

La filosofia arabo-persiana venne profondamente influenzata dai filosofi della Grecia antica ed ebbe il suo apice durante l'epoca d'oro islamica tra l'VIII e il XIII secolo. Uno dei suoi temi più importanti fu il rapporto tra ragione e rivelazione visti come due strade compatibili da percorrere per arrivare alla verità. Nell'XI secolo Avicenna sviluppò un sistema filosofico completo che sintetizzava la fede islamica e la filosofia greca. Dopo il XIII secolo, la ricerca filosofica diminuì, anche per via della critica sostenuta da Al-Ghazali. Nel XVII secolo, Mulla Sadra sviluppò un sistema metafisico basato sul misticismo mentre tra il XIX e il XX secolo emerse il modernismo islamico come tentativo di conciliare le dottrine islamiche tradizionali con la modernità.

La filosofia indiana è stata fin dal principio caratterizzata dal suo interesse per la natura della realtà, per i modi per arrivare alla conoscenza e il problema spirituale su come raggiungere l'illuminazione. Le sue radici affondano nelle antiche scritture religiose, note come Veda. Successivamente il pensiero indiano si divise frequentemente tra scuole ortodosse, strettamente associate agli insegnamenti dei Veda, e scuole eterodosse, come il Buddismo e il Giainismo. Influenti correnti di pensiero basate su essere furono le scuole indù di Advaita Vedānta e Navya-Nyāya così come le scuole buddiste di Madhyamaka e Vijnanavada. Nel periodo moderno, lo scambio tra il pensiero locale e quello occidentale ha portato vari filosofi indiani a sviluppare sistemi completi che mirano ad unire e armonizzare le diverse scuole di pensiero filosofiche e religiose.

Gli argomenti centrali della filosofia cinese furono la giusta condotta sociale, il governo e lo sviluppo personale. Nei tempi più antichi, il confucianesimo si occupò di esplorare le virtù morali e il modo in cui essi conducono all'armonia nella società, mentre il daoismo si concentrò sulla relazione tra esseri umani e la natura. Gli sviluppi successivi compresero l'introduzione e la trasformazione degli insegnamenti buddisti e l'emergere delle scuole di Xuanxue e del Neoconfucianesimo. Il periodo moderno della filosofia cinese è stato caratterizzato dal suo incontro con la filosofia occidentale, in particolare con il marxismo. Ulteriori correnti di pensiero di rilievo nella storia della filosofia includono la filosofia giapponese, quella latinoamericana e quella africana.


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