Storia della pandemia di AIDS

Voce principale: AIDS.
Storia della pandemia di AIDS
epidemia
PatologiaAIDS
OrigineBandiera del Congo belga Kinshasa
Periodo1981[1] -
in corso
Dati statistici globali[2]
Numero di casi37,9 milioni (2018)
Numero di morti32 milioni (2018[3])
Francobollo bielorusso col nastro rosso, simbolo della lotta all'AIDS e della solidarietà alle vittime e ai sieropositivi

La storia della diffusione dell'AIDS su scala pandemica (o "epidemia globale")[4] viene solitamente fatta incominciare nel 1981, quando fu riconosciuta l'esistenza di una nuova malattia in alcuni pazienti negli Stati Uniti: in realtà l'infezione esisteva già da molti anni, ma era stata sempre scambiata per altro.

Diffusasi in maniera esponenziale in tutto il mondo, diventando una vera e propria pandemia,[5][6][7][8][9] a differenza di tutte le altre epidemie fino ad allora conosciute, fu a lungo mortale in percentuali vicine al 100% dei casi diagnosticati (pur nella variabilità dei tempi di sviluppo dei sintomi). Inoltre, la connessione presto dimostrata con la sfera sessuale e con l'uso di sostanze stupefacenti (eroina) legò indissolubilmente il contagio, nell'opinione generale, a comportamenti stigmatizzabili, in quanto "trasgressivi": la sieropositività è ancora oggi vissuta come una condizione potenzialmente discriminatoria, che talvolta ha anche richiesto specifici interventi legislativi.[10]

Dal 1996 una combinazione di farmaci riesce a "immobilizzare" il virus negli individui, bloccando lo sviluppo della sindrome immunodepressiva, ma non a eradicarlo, cronicizzando quindi l'infezione. Tutt'altro che debellata, la sindrome da HIV è diventata endemica nei paesi sviluppati, dove è crollato il numero di decessi, ma non quello dei contagi, mentre è ancora uno dei più gravi fattori di mortalità nei paesi in via di sviluppo, all'origine di gravi problematiche sociali, etiche, economiche e organizzative.

  1. ^ 1° bollettino CDC. Il 1° campione di tessuto noto è del 1959.
  2. ^ Numero complessivo di casi confermati e sospetti.
  3. ^ Global HIV & AIDS statistics — 2019 fact sheet, su unaids.org, UNAIDS, 1º dicembre 2019.
  4. ^ (EN) HIV data and statistics, su who.int. URL consultato il 2 gennaio 2021.
  5. ^ WHO | The AIDS Pandemic: an update on the numbers and needs, su WHO. URL consultato il 2 gennaio 2021.
  6. ^ Robert Walter Eisinger e Anthony S. Fauci, Ending the HIV/AIDS Pandemic1, in Emerging Infectious Diseases, vol. 24, n. 3, 2018-03, pp. 413–416, DOI:10.3201/eid2403.171797. URL consultato il 2 gennaio 2021.
  7. ^ (EN) Myron S. Cohen, Nick Hellmann e Jay A. Levy, The spread, treatment, and prevention of HIV-1: evolution of a global pandemic, in Journal of Clinical Investigation, vol. 118, n. 4, 1º aprile 2008, pp. 1244–1254, DOI:10.1172/JCI34706. URL consultato il 2 gennaio 2021.
  8. ^ R. V. Short, The HIV/AIDS pandemic: new ways of preventing infection in men, in Reproduction, Fertility, and Development, vol. 16, n. 5, 2004, pp. 555–559, DOI:10.10371/RD03109. URL consultato il 2 gennaio 2021.
  9. ^ (EN) The AIDS Pandemic | ScienceDirect, su sciencedirect.com. URL consultato il 2 gennaio 2021.
  10. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore T

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