Storia della viticoltura nell'Alto Milanese

Voce principale: Viticoltura in Lombardia.

«[...] Accorrete, che annego, parenti cavalieri salvatemi vi prego per le polpette che mangiaste jeri: salvatemi se il cielo vi ajuti a tracannar trecento fiaschi di vin di Busto e a digerire un bue. [...]»

La storia della viticoltura nell'Alto Milanese, territorio della Lombardia a cavallo fra la città metropolitana di Milano, la provincia di Varese e quella di Como, inizia durante l'età imperiale romana e termina a metà del XIX secolo a causa di alcune malattie che colpirono la vite, pandemie che cagionarono la scomparsa della viticoltura da questa zona. Alcune aree dell'Alto Milanese producevano alcuni vini rinomati, tra cui il Colli di Sant'Erasmo, il Santana e il Clintù[1]. Storicamente nell'Alto Milanese venivano prodotti sia vini rossi che bianchi: entrambe le tipologie erano celebri in tutto il Nord Italia[1].

  1. ^ a b Stemma di Marcallo con Casone, su marcallo.it. URL consultato il 4 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 4 gennaio 2017).

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