Sylvia Plath

Sylvia Plath
Premio Pulitzer Premio Pulitzer nel 1982

Sylvia Plath, nota anche con lo pseudonimo di Victoria Lucas (Boston, 27 ottobre 1932Londra, 11 febbraio 1963), è stata una poetessa e scrittrice statunitense.

Conosciuta per le sue poesie, scrisse il romanzo semi autobiografico La campana di vetro (The Bell Jar) sotto lo pseudonimo di Victoria Lucas. La protagonista del libro, Esther Greenwood, è una brillante studentessa dello Smith College, che inizia a soffrire di disturbo depressivo durante un tirocinio presso un giornale di moda newyorkese. La trama ha un parallelo nella vita di Plath, che ha trascorso un periodo presso la rivista femminile Mademoiselle, successivamente al quale, in preda a un forte stato di depressione, tentò il suicidio[1].

Assieme ad Anne Sexton, Plath è stata l'autrice che più ha contribuito allo sviluppo del genere della poesia confessionale, iniziato da Robert Lowell e William De Witt Snodgrass[2].
Autrice anche di vari racconti e di un unico dramma teatrale a tre voci, per lunghi periodi della sua vita ha tenuto un diario, di cui sono state pubblicate le numerose parti sopravvissute. Parti del diario sono invece state distrutte dal marito, il poeta laureato inglese Ted Hughes, da cui ebbe due figli, Frieda Rebecca e Nicholas. Morì suicida all'età di trent'anni[3].

  1. ^ Sylvia Plath, in enciclopedia delle donne. URL consultato il 3 maggio 2017.
  2. ^ Sylvia Plath, le poesie più famose, su libreriamo.it. URL consultato il 3 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2017).
  3. ^ Sylvia Plath: una vita difficile, in Il portale sulla letteratura di Rai Cultura. URL consultato il 3 maggio 2017.

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