Tapiro del Sudamerica | |
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Stato di conservazione | |
Vulnerabile[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Ordine | Perissodactyla |
Famiglia | Tapiridae |
Genere | Tapirus |
Specie | T. terrestris |
Nomenclatura binomiale | |
Tapirus terrestris (Linnaeus, 1758) | |
Areale | |
Areale del tapiro sudamericano |
Il tapiro sudamericano (Tapirus terrestris), comunemente chiamato anche tapiro brasiliano (dal Tupi tapi'ira), tapiro amazzonico, tapiro dalla criniera, tapiro di pianura, in guaranì mborevi, in portoghese anta, e in un misto di quechua e spagnolo sachavaca (letteralmente "vacca della giungla"), è una delle quattro specie rappresentanti appartenenti alla famiglia Tapiridae, insieme al tapiro di montagna, il tapiro di Baird e il tapiro dalla gualdrappa.[2] È il più grande mammifero terrestre vivente nativo dell'Amazzonia.[3]
La maggior parte dei sistemi di classificazione include la presunta specie Tapirus kabomani (noto anche come il tapiro pigmeo nero o tapiro kabomani), una specie controversa, come facente parte della specie Tapirus terrestris. L'epiteto specifico deriva dall'arabo kabomani, termine per tapiro nella lingua locale paumarí. La descrizione formale di questo tapiro non suggeriva un nome comune per la specie.[4] La tribù Karitiana lo chiama il piccolo tapiro nero.[5] È la specie di tapiro più piccola, anche più piccola del tapiro di montagna (T. pinchaque). T. kabomani è originario della foresta pluviale amazzonica, dove sembra essere simpatrico con il tapiro sudamericano (T. terrestris). Quando venne annunciata la sua scoperta nel dicembre 2013, T. kabomani era il primo ungulato a dita dispari scoperto in oltre 100 anni. Tuttavia, T. kabomani non è stato riconosciuto dal Tapir Specialist Group come una specie distinta e recenti prove genetiche suggeriscono inoltre che sia effettivamente parte della specie T. terrestris.[6][7]
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