Tecnica di costruzione degli obelischi nell'antico Egitto

Un egiziano moderno mostra l'uso delle sfere di diorite come strumento di lavorazione del granito, ad Aswan

Gli obelischi [N 1] egizi sono generalmente monoliti [N 2] in pietra a base normalmente quadrata, con elevazione troncopiramidale, terminanti con una cuspide piramidale detta "pyramidion"[N 3]. La loro funzione originaria, durante l’Antico Regno e nell’area del Basso Egitto, era fondamentalmente quella di elevare il più alto possibile il "Benben"[N 4], quale simbolo solare. Gli obelischi più recenti, monolitici, del Nuovo Regno e dell'Alto Egitto, non pare avessero collegamenti così stretti con il culto solare. Erano normalmente eretti in coppia dinanzi ai "piloni" dei templi più importanti, vuoi come semplice abbellimento che alleggeriva le linee massicce e basse del tempio stesso, vuoi come utile superficie su cui scrivere titolature e messaggi del committente al Dio cui era devoto. Secondo un’ipotesi, l’obelisco (ed il fulgore della punta, costituita dal pyramidion doveva accentuare tale visione) altro non era che un raggio di sole pietrificato[N 5], uno di quelli che, nelle così rare occasioni in cui il fenomeno si presentava in Egitto, filtrava dalle scure nubi temporalesche.
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