Tocari

Tocari
Famiglia reale tocaria della città-stato oasi di Kucha (re, regina e principi) con i capelli biondi, Grotta 17 di Kizil, 500 d.C. ca. (Ermitage).[1][2][3][4]
 
Luogo d'origineBacino del Tarim
PeriodoI millennio d.C.
LinguaLingue tocarie
ReligioneBuddhismo e altre
Gruppi correlatiCultura di Afanasevo

I Tocari furono i parlanti delle lingue tocarie, un gruppo di idiomi indoeuropei noto grazie a circa 7.600 documenti del VI e VII secolo, scoperti lungo il margine settentrionale del bacino del Tarim (nell’odierno Xinjiang, in Cina).[5][6] Il nome «tocario» fu attribuito a queste lingue all’inizio del XX secolo, quando si pensò di collegare i loro parlanti ai Tókharoi (in latino Tochari), popolazione citata dalle fonti greche antiche e stanziata in Battriana dal II secolo a.C. Oggi tale identificazione è considerata in gran parte erronea, ma la denominazione «tocario» rimane la più diffusa. Il loro endonimo originale non è noto; è possibile, però, che si definissero Agni, Kuči o Krorän, oppure Agniya e Kuchiya, come suggeriscono alcuni testi in sanscrito.[7]

Verso il 2000 a.C. sorsero comunità agricole nelle oasi settentrionali del Tarim. Alcuni studiosi hanno ipotizzato un collegamento con la cultura di Afanasievo (ca. 3500-2500 a.C.) in Siberia, a nord del Tarim, o con la BMAC dell’Asia centrale. Le più antiche mummie del Tarim risalgono al 1800 a.C., ma non è chiaro se esista un legame con i Tocari che compariranno due millenni dopo. L’ipotesi di una discendenza tra i Tocari e queste mummie è oggi in gran parte respinta, poiché non è stata rilevata alcuna connessione genetica con i popoli indoeuropei migranti (in particolare quelli associati alle culture di Afanasievo o BMAC).[8]

Nel II secolo a.C., questi insediamenti divennero città-stato, strette fra i popoli nomadi a nord e gli imperi cinesi a est. Le città, la più grande delle quali era Kucha, fungevano anche da stazioni di sosta lungo la diramazione settentrionale della Via della Seta, sui confini del deserto del Taklamakan.

Per diversi secoli, il bacino del Tarim fu governato dagli Xiongnu, dalla dinastia Han, dall’Impero tibetano e dalla dinastia Tang. Dall’VIII secolo d.C., giunsero in quest’area gli Uiguri, parlanti una lingua turcica, che fondarono il Regno di Qocho. In seguito, gli abitanti delle città del Tarim si mescolarono con gli Uiguri, la cui lingua uigura antica si diffuse nella regione. Si ritiene che le lingue tocarie si siano estinte durante il IX secolo.

  1. ^ Riferimenti: BDce-888, 889, MIK III 8875, ora al Museo dell’Ermitage. (ZH) 俄立艾爾米塔什博物館藏克孜爾石窟壁畫, su sohu.com.
  2. ^ Immagine 16 in (DE) Marianne Yaldiz, Archèaologie unFd Kunstgeschichte Chinesisch-Zentralasiens (Xinjiang), BRILL, 1987, p. xv, ISBN 978-90-04-07877-2.
  3. ^ «Le immagini degli offerenti nella grotta 17 si trovano in due frammenti, numerati MIK 8875 e MIK 8876. Uno di essi, con aureola, può essere identificato come il re di Kucha». In Rajeshwari Ghose, Kizil on the Silk Road: Crossroads of Commerce & Meeting of Minds, Marg Publications, 2008, p. 127, ISBN 978-81-85026-85-5. «Il pannello con offerenti tocari e monaci buddhisti, che si trovava presso il MIK (MIK 8875), scomparve durante la Seconda guerra mondiale e fu riscoperto da Yaldiz nel 2002 al Museo dell’Ermitage», p. 65.
  4. ^ (DE) Albert von Le Coq e Ernst Waldschmidt, Die buddhistische spätantike in Mittelasien, VI, Berlino, D. Reimer, 1922, pp. 68-70.
  5. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Tocharian Online
  6. ^ Mallory, 2015, p. 4.
  7. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore MNW
  8. ^ Zhang, 2021: «I nostri risultati non supportano le ipotesi precedenti sull’origine delle mummie del Tarim, secondo le quali esse sarebbero state pastori proto-tocari discendenti della cultura di Afanasievo, oppure provenienti dal Complesso archeologico battriano-margiano (BMAC) o dalle culture del Corridoio montano dell’Asia interna. Al contrario, sebbene sia plausibile che il tocario sia stato introdotto nel bacino della Zungaria dai migranti Afanasievo durante l’Età del Bronzo Antico, riteniamo che le culture più antiche del bacino del Tarim siano sorte da una popolazione locale geneticamente isolata, che adottò pratiche pastorali e agricole delle regioni vicine, il che permise loro di stabilirsi e prosperare lungo le mutevoli oasi fluviali del deserto del Taklamakan.»

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