Tomasi (famiglia)

Tomasi
spes mea in deo est
D'azzurro al leopardo d'oro illeonito, sostenuto da un monte di tre cime di verde cucito.
Stato Sacro Romano Impero

Impero austriaco
Bandiera dello Stato Pontificio Stato Pontificio
Repubblica di Siena
Ducato di Siena
Granducato di Toscana
Regno di Napoli
Regno di Sicilia
Bandiera della Repubblica di Venezia Repubblica di Venezia
Regno delle Due Sicilie
Regno d'Italia
Bandiera dell'Italia Italia
Bandiera dell'Austria Austria

Titoli
FondatoreArtemio e Giustino
Etniaitaliana
Rami cadetti
  • Tomasi del Veneto
  • Tomasi d'Austria
    • Tomasi del Tirolo
  • Tomasi-Leopardi
  • Tomassini
  • Tomasi di Vigevano
  • Tomassi del Lazio
  • de' Tomasi di Gallipoli
  • Tomasi di Siena
Stemma dei Tomasi

I Tomasi (erroneamente citati da alcuni autori come Tommasi[1]) sono un'antica famiglia nobile italiana, secondo la tradizione originaria di Bisanzio (330) e successivamente passata in Ancona (640 circa), diramatasi poi a Recanati (Leopardi), Siena (1100 circa), Cortona, Comacchio, Verona (Tommasi), Tirolo, Petritoli, Fermo (Tomassini), Lazio (Tomassi), Capua, Gallipoli (de' Tomasi), Puglia (de' Tommasi) e in Sicilia.

Il ramo siciliano (consanguineo del ramo dei Tommasini provenienti da Fano e stabilitosi a Reggio Calabria) quello dei principi di Lampedusa, ha annoverato tra gli esponenti un santo e una venerabile e, da ultimo, lo scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa (1896-1957), autore del romanzo storico Il Gattopardo.

  1. ^ Zazzera (Francesco Zazzera, Della Nobiltà dell'Italia, Napoli, 1628) dedica alla famiglia, citata sempre con una sola M, un intero capitolo ricostruendone le origini e le vicende dei diversi rami. Nei documenti genealogici (certificati di battesimo, matrimonio ecc) il cognome è scritto indifferentemente, anche con riferimento alla stessa persona, Romasi, Tommasi, Tomassi, Thomasi, Thomasinus, Thomasino ecc.) Per quanto concerne il ramo siciliano è conosciuto con una sola M sin dal suo insediamento nell'isola; in una biografia di Giulio Tomasi (fra Biagio della Purificazione, Vita e virtù dell'insigne servo di Dio D. Giulio Tomasii e Caro, Roma, 1685) mai compare la doppia M; altrettanto dicasi per le biografie di Isabella Tomasi (Girolamo Turano, Vita e virtù della Venerabile Serva di Dio Suor Maria Crocifissa della Concezzione. Venezia 1709) Rosalia Tomasi (Artemio Talstosa, Ragionamento storico della vita e virtù dell'illustre madre Suor Maria Sepellita della Concezzione, Gramignani, 1722) Giuseppe Tomasi (Bernino Domenico, Vita del venerabile cardinale don Giuseppe Maria Tomasi dei chierici regolari, Roma 1722. Ha tentato di accreditare la tesi che originariamente i Tomasi avessero una doppia M (tesi recepita da molti compilatori che spesso non controllano le fonti) il conte Angelo Tommasi di Vignano, appartenente all'unico ramo della famiglia che ha modificato l'originario cognome Tomasi in Tommasi, nel suo pregevole volume Notizie storiche e genealogiche sulla nobile famiglia Tommasi; Tommasi e Tomasi, rami di Siena, di Capua e di Sicilia, Como, 1933, indicando tutti gli antenati ai quali fa riferimento con la doppia M nonostante nelle note in calce alla pagine gli autori dei quali trascrive brani scrivano il cognome con una sola M (Zazzera, Sansovino, Selino, Ciavarini, Gigli, Cardella)

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