Tonalismo

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Giorgione, Adorazione dei pastori (dettaglio, 1500-1505 circa)
Giovanni Bellini, Pala di San Zaccaria (dettaglio, 1505)
Tiziano, Ratto di Europa (1559)
Tintoretto, Danae (1580), Museo di Belle Arti di Lione.

Tonalismo, o pittura tonale, è il nome attribuito ad una tecnica tipica della tradizione artistica veneta del '500, legata ad una nuova percezione del colore, differente rispetto a quella dei fiorentini. Con la graduale stesura tono su tono, in velature sovrapposte, si ottiene, essenzialmente, un morbido effetto plastico e di fusione tra soggetti e ambiente circostante[1]. Il colore inoltre diventa l'elemento che costituisce volume e spazio prospettico[2]. La pittura veneta integra con armonia l’uomo e la natura, il colore definisce forme e profondità spaziale. Così si possono ottenere effetti di luce, ombra e profondità prevalentemente con variazioni di colore, con un uso ridotto del chiaroscuro.

  1. ^ Zuffi, cit., pag. 202.
  2. ^ Scheda su Artonweb, su artonweb.it.

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