Trattato di Vienna (1738)

Trattato di Vienna
Tipotrattato multilaterale
Contestoguerra di successione polacca
Firma18 novembre 1738
LuogoVienna, Arciducato d'Austria
Parti Confederazione polacco-lituana
Regno di Francia
Regno di Spagna
Regno di Sardegna
Sacro Romano Impero
Elettorato di Sassonia
Regno di Prussia
Bandiera della Russia Impero russo
Ducato di Parma
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Il (terzo) trattato di Vienna, siglato il 18 novembre 1738, fu il trattato di pace che pose definitivamente fine agli scontri della guerra di successione polacca.

In seguito a questo trattato, Stanislao Leszczyński rinunciò al trono di Polonia (pur conservando il titolo di Re) ottenendo come compensazione Nancy, il Ducato di Lorena e la Contea di Bar con la clausola che alla sua morte la Lorena passasse alla Francia. I possedimenti che passarono a Stanislao vennero sottratti a Francesco Stefano di Lorena, marito di Maria Teresa d'Austria, il quale ottenne in compenso il Granducato di Toscana. Qui aveva tradizionalmente regnato la famiglia medicea, ma la morte senza eredi di Gian Gastone de' Medici, avvenuta nel 1737, decretò l'estinzione della famiglia. Fu infatti solamente nel 1737 che Stanislao e Francesco Stefano ottennero i nuovi possedimenti così come determinato dagli accordi preliminari di pace.

La Francia si impegnò inoltre a riconoscere la Prammatica Sanzione di Carlo VI d'Asburgo. In Italia invece, Carlo Emanuele III di Savoia estese il territorio del Regno di Sardegna con l'annessione di Novara, Tortona ed i feudi delle Langhe, mentre l'Austria rinunciava a Napoli, Sicilia e Stato dei Presidi in favore di Carlo di Borbone, ottenendo in cambio il Ducato di Parma e Piacenza, ove nel frattempo s'era estinta la dinastia dei Farnese.[1]

  1. ^ Successione polacca, guerra di in "Dizionario di Storia", su www.treccani.it. URL consultato il 1º febbraio 2023.

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