Tribunale speciale per la difesa dello Stato (1926-1943)

Voce principale: Storia dell'Italia fascista.
Tribunale speciale per la difesa dello Stato
Il Palazzo di Giustizia di Roma, che fu sede del Tribunale speciale
StatoBandiera dell'Italia Italia
Istituito25 novembre 1926
Operativo dal1º febbraio 1927
Soppresso29 luglio 1943
PresidenteCarlo Sanna (1926-1928), Guido Cristini (1928-1932), Antonino Tringali Casanova (1932-1943)
SedeRoma

Il Tribunale speciale per la difesa dello Stato fu un organo speciale del regime fascista italiano, competente a giudicare i reati contro la sicurezza dello Stato e del regime.

Durante il regime fascista, il Tribunale speciale ebbe il potere di diffidare, ammonire e condannare gli imputati politici ritenuti pericolosi per l'ordine pubblico e la sicurezza del regime stesso. Con la stessa legge di costituzione del tribunale venne reintrodotta la pena di morte per alcuni reati a carattere politico.

Il Tribunale speciale operava secondo le norme del Codice penale per l'esercito sulla procedura penale in tempo di guerra. Le sue sentenze non erano suscettibili di ricorso né di alcun mezzo di impugnazione, salva la revisione. Il Tribunale operava in modo sommario senza alcuna garanzia per gli imputati[1].


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