Ugo Cavallero

Ugo Cavallero
Ugo Cavallero nel 1941

Sottosegretario di Stato al Ministero della Guerra
Durata mandato4 maggio 1925 –
24 novembre 1928
PresidenteBenito Mussolini
PredecessoreAmbrogio Clerici
SuccessorePietro Gazzera

Senatore del Regno d'Italia
Durata mandato24 maggio 1926 –
13 settembre 1943
Incarichi parlamentari
Membro della Commissione di finanze (17 aprile 1939-29 maggio 1941)
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPartito Nazionale Fascista
Ugo Cavallero
NascitaCasale Monferrato, 20 settembre 1880
MorteFrascati, 13 settembre 1943
Cause della morteuccisione per arma da fuoco
Luogo di sepolturaCimitero di Casale Monferrato
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Regno d'Italia
Forza armata Regio Esercito
ArmaFanteria
CorpoAlpini
Anni di servizio1898 - 1920; 1937 - 1943
GradoMaresciallo d'Italia
GuerreGuerra italo-turca
Prima guerra mondiale
Seconda guerra mondiale
CampagneFronte italiano
Campagna italiana di Grecia
BattaglieBattaglia di Caporetto
Battaglia del solstizio
Battaglia di Vittorio Veneto
Comandante diComando Supremo
Stato maggiore generale
Comando Superiore FF.AA. di Albania
Truppe dell'Africa Orientale Italiana
DecorazioniCavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Studi militariRegia Accademia Militare di Modena
dati tratti da Gli Ordini militari di Savoia e d'Italia[1]
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Ugo Cavallero ed Erwin Rommel

Ugo Cavallero (Casale Monferrato, 20 settembre 1880Frascati, 13 settembre 1943) è stato un generale e politico italiano, veterano della guerra italo-turca e della prima guerra mondiale dove, in qualità di Capo ufficio operazioni del Comando supremo, fu tra gli estensori dei piani operativi della battaglia del solstizio e della successiva battaglia di Vittorio Veneto che gli valsero la Croce di Ufficiale dell'Ordine militare di Savoia.

Dopo una parentesi come direttore generale della Pirelli, il 4 maggio 1925 fu chiamato da Benito Mussolini a ricoprire la carica di Sottosegretario di Stato al Ministero della guerra, carica che mantenne fino al novembre 1928, per poi assumere la presidenza dell'Ansaldo fino al 1933. Richiamato in servizio attivo nel novembre 1937, fu nominato comandante delle truppe dell'Africa Orientale Italiana, alle dipendenze del Viceré d'Etiopia Amedeo di Savoia-Aosta; con lo scoppio della seconda guerra mondiale ricoprì l’incarico di Capo di Stato maggiore generale[2] in sostituzione del dimissionario Badoglio, dirigendo personalmente la campagna contro la Grecia fino alla sua conclusione nel maggio 1941 e gestendo contemporaneamente la partecipazione italiana all'invasione della Jugoslavia.

Supervisionò poi le campagne delle forze italo-tedesche in Africa settentrionale (comandate sul campo da Erwin Rommel) e del Corpo di spedizione italiano in Russia (capitanato da Giovanni Messe e, diventato ARMIR, da Italo Gariboldi). Dopo la caduta del fascismo fu imprigionato su ordine di Badoglio, dapprima a Palazzo Madama e poi a Forte Boccea, venendo liberato dai tedeschi dopo la firma dell'Armistizio di Cassibile. Dopo il rifiuto di assumere il comando delle forze italiane che avessero voluto continuare la guerra a fianco della Germania, fu trovato cadavere la mattina del 14 settembre 1943 con un colpo di pistola alla tempia destra, fatto, tra gli altri, che lasciò dubbi sulla meccanica della morte, visto che era mancino[3].

  1. ^ Bianchi 2012, p. 56.
  2. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore B2p58
  3. ^ Luigi Angelino, Intitolati i giardini a Ugo Cavallero. Contestazione durante la cerimonia, in Il Monferrato, 31 ottobre 2011. URL consultato il 12 settembre 2020.

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