Uranio impoverito

L'uranio impoverito è un sottoprodotto del procedimento di arricchimento dell'uranio. La miscela di 235U e 238U, con arricchimento maggiore in 235U della concentrazione naturale (0,7110%), costituisce l'uranio arricchito utilizzato come combustibile nelle centrali nucleari e come principale elemento detonante nelle armi nucleari.

Il materiale rimanente dal processo di arricchimento presenta una concentrazione ancora maggiore in 238U, che ha una minore attività specifica dell'uranio naturale. Il termine è una traduzione dall'inglese depleted uranium, che a volte viene tradotto gergalmente con il termine uranio depleto. Il terzo isotopo naturale dell'uranio (234U) si concentra a sua volta nell'uranio arricchito e si disperde nell'uranio impoverito. L'estrazione di 235U, a partire dall'uranio contenuto in minerali naturali, avviene in diversi modi, e il risultato finale nel materiale impoverito è un prodotto in cui la percentuale di 235U è più bassa che nel materiale originale (passa dallo 0,7110% allo 0,25-0,4%).

Da 12 kg di uranio naturale si ottengono all'incirca 1 kg di uranio arricchito al 5% di 235U e 11 kg di uranio impoverito.[1] Quasi tutto l'uranio impoverito (circa il 95%) è conservato sotto forma di esafluoruro di uranio (UF6), in cilindri stoccati all'aperto, per evitare il pericolo di accumulo di acido fluoridrico in caso di incidenti.[2]

  1. ^ (EN) WISE Uranium Project: Depleted Uranium Fraction Calculator
  2. ^ What is DUF6? Is it dangerous and what should we do with it?, su ieer.org, Institute for Energy and Environmental Research, dicembre 1997. URL consultato il 24 settembre 2007.

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