Vega

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Vega
Foto che ritrae Vega. Credit: CAST
ClassificazioneStella bianca di sequenza principale
Classe spettraleA0 Va[1]
Tipo di variabilesospetta Delta Scuti[1][2][3]
Periodo di variabilità0,1903 giorni[3]
Distanza dal Sole25,3 ± 0,1 a.l. (7,76 ± 0,03 pc)[4]
CostellazioneLira
Coordinate
(all'epoca J2000.0)
Ascensione retta18h 36m 56,3364s[5]
Declinazione+38° 47′ 1,291″[5]
Lat. galattica067,4482°[5]
Long. galattica+19,2373°[5]
Dati fisici
Raggio medio2,42 × 2,73[6] R
Massa
2,11[7] M
Acceleraz. di gravità in superficie4,1 ± 0,1 logg[8]
Periodo di rotazione17,04 ore[6]
Velocità di rotazione274 km/s[7][8]
Temperatura
superficiale
  • 9 660 ± 90 K[6] (media)
Luminosità
37 ± 3[8] L
Indice di colore (B-V)0,00[5]
Metallicità[M/H] = −0,5[9]
Età stimata386–572 milioni di anni[7]
Dati osservativi
Magnitudine app.+0,03[5][10]
Magnitudine ass.+0,58[11]
Parallasse128,93 ± 0,55 mas[5]
Moto proprioAR: 201,03 ± 0,63[5] mas/anno
Dec: 287,47 ± 0,54[5] mas/anno
Velocità radiale−13,9 km/s[5]
Nomenclature alternative
Wega,[12] Lucida Lyrae,[13] Fidis, Vultur Cadens,[14][15] Waghi, Vagieh, Veka,[16] α Lyr, 3 Lyr, GJ 721, HR 7001, BD +38°3238, HD 172167, HIP 91262, SAO 67174, WDS 18369+3846, Gliese 721,[5] NSV 11128[1]

Vega (AFI: /ˈvɛɡa/[17][18]; α Lyr / α Lyrae / Alfa Lyrae) è la stella più brillante della costellazione della Lira, la quinta più luminosa del cielo notturno,[19] nonché la seconda più luminosa nell'emisfero celeste boreale, dopo Arturo. Vertice nord-occidentale dell'asterismo del Triangolo estivo,[19] Vega è una stella piuttosto vicina, posta a soli 25 anni luce di distanza, la più luminosa in termini assoluti entro un raggio di 30 anni luce dal sistema solare.

Si tratta di una stella bianca di sequenza principale di classe spettrale A0 V,[1] che possiede una massa circa due volte quella solare[7] ed una luminosità circa 37 volte superiore.[9] L'astro è caratterizzato da un'altissima velocità di rotazione sul proprio asse, che gli conferisce l'aspetto di uno sferoide oblato. Questa rapida rotazione, a causa di un fenomeno noto come oscuramento gravitazionale, si riflette sulla temperatura effettiva fotosferica, che varia a seconda della latitudine presa in esame: infatti, si è notato che la temperatura all'equatore è di circa 2000 K più bassa rispetto a quella rilevata ai poli, ed è proprio in direzione di uno di essi che la stella risulta visibile dalla Terra.[7] È inoltre una sospetta variabile Delta Scuti,[1][2][3] che manifesta pulsazioni nella luminosità di pochi centesimi di magnitudine ogni 0,19 giorni (circa 4,56 ore).[3]

Vega, definita dagli astronomi «la stella più importante nel cielo dopo il Sole»,[20] riveste una grande importanza nell'astronomia, dal momento che è stata impiegata per calibrare gli strumenti osservativi e come riferimento per la misurazione di alcuni parametri comuni a tutte le stelle;[10] inoltre, circa 12 000 anni fa, a causa della precessione dell'asse terrestre, ha svolto il ruolo di stella polare, e lo ricoprirà nuovamente tra altri 13 700 anni.[21]

A metà degli anni ottanta il satellite IRAS ha scoperto che la stella presenta un eccesso di emissione infrarossa, attribuito alla presenza in orbita di un disco di polveri circumstellare. Queste polveri sarebbero il risultato di collisioni plurime tra gli oggetti orbitanti all'interno di una cintura asteroidale, assimilabile alla fascia di Kuiper nel sistema solare.[22] Alcune irregolarità riscontrate nel disco suggerirebbero la presenza in orbita di almeno un pianeta, per massa simile a Giove.[23][24]

Il nome Vega deriva dalla seconda parte del nome della stella in arabo النسر الواقع?, an-nasr al-wāqi‘, «Aquila che plana».[12][16][25]

  1. ^ a b c d e Vega, su solstation.com, SolStation. URL consultato il 4 giugno 2009 (archiviato il 27 dicembre 2005).
  2. ^ a b J. D. Fernie, On the variability of VEGA, in Astronomical Society of the Pacific, vol. 93, n. 2, 1981, pp. 333-337, DOI:10.1086/130834. URL consultato il 30 ottobre 2007 (archiviato il 1º giugno 2016).
  3. ^ a b c d I. A. Vasil'Yev, V. P. Merezhin, V. N. Nalimov e V.A. Novosyolov, On the Variability of Vega, in Information Bulletin of Variable Stars, Commission 27 of the I. A. U., vol. 3308, 17 marzo 1989. URL consultato il 18 giugno 2009.
  4. ^ P. Bianucci, Distanze cosmiche: ultime notizie da Hipparchos, La Stampa.it, 7 febbraio 2008.
  5. ^ a b c d e f g h i j k V* alf Lyr -- Variable Star, su simbad.u-strasbg.fr, SIMBAD. URL consultato il 4 giugno 2009 (archiviato il 26 settembre 2017).
  6. ^ a b c Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Hurt
  7. ^ a b c d e D. M. Peterson et al., Vega is a rapidly rotating star, in Nature, vol. 440, n. 7086, 1999, pp. 896-899, DOI:10.1038/nature04661. URL consultato il 29 ottobre 2007 (archiviato il 9 gennaio 2020).
  8. ^ a b c J. P. Aufdenberg et al., First results from the CHARA Array: VII. Long-Baseline Interferometric Measurements of Vega Consistent with a Pole-On, Rapidly Rotating Star? (PDF), in Astrophysical Journal, vol. 645, 2006, pp. 664-675, DOI:10.1086/504149. URL consultato il 9 novembre 2007 (archiviato il 1º luglio 2016).
  9. ^ a b T. Kinman e F. Castelli, The determination of Teff for metal-poor A-type stars using V and 2MASS J, H and K magnitudes, in Astronomy and Astrophysics, vol. 391, 2002, pp. 1039-1052, DOI:10.1051/0004-6361:20020806. URL consultato il 30 ottobre 2007 (archiviato il 20 novembre 2018).
  10. ^ a b Schaaf, p. 143.
  11. ^ La magnitudine assoluta M si ricava dalla magnitudine apparente m e dalla distanza espressa in parsec secondo la relazione:
    Si veda: (EN) R. J. Tayler, The Stars: Their Structure and Evolution, Cambridge University Press, 1994, p. 16, ISBN 0-521-45885-4.
  12. ^ a b Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore allen
  13. ^ (EN) E. O. Kendall, Uranography: Or, A Description of the Heavens; Designed for Academics and Schools; Accompanied by an Atlas of the Heavens, Philadelphia, Oxford University Press, 1845.
  14. ^ (LA) Heinrich Cornelius Agrippa, De Occulta Philosophia, 1533.
  15. ^ (EN) Donald Tyson e James Freake, Three Books of Occult Philosophy, Llewellyn Worldwide, 1993, ISBN 0-87542-832-0.
  16. ^ a b (EN) R. Burnham Jr., Burnham's Celestial Handbook: An Observer's Guide to the Universe Beyond the Solar System, vol. 2, Courier Dover Publications, 1978, ISBN 0-486-23568-8.
  17. ^ Luciano Canepari, Vega, in Il DiPI: dizionario di pronuncia italiana, Bologna, Zanichelli, 1999, ISBN 88-08-09344-1.
  18. ^ Bruno Migliorini et al., Scheda sul lemma "Vega", in Dizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2010, ISBN 978-88-397-1478-7.
  19. ^ a b Schaaf, p. 137.
  20. ^ A. F. Gulliver, G. Hill e S. J. Adelman, Vega: A rapidly rotating pole-on star, in The Astrophysical Journal, vol. 429, n. 2, 1994, pp. L81-L84. URL consultato il 29 ottobre 2007 (archiviato il 29 febbraio 2008).
  21. ^ (EN) A. E. Roy e D. Clarke, Astronomy: Principles and Practice, CRC Press, 2003, ISBN 0-7503-0917-2.
  22. ^ K. Y. L. Su et al., The Vega Debris Disk: A Surprise from Spitzer, in The Astrophysical Journal, vol. 628, 2005, pp. 487-500. URL consultato il 18 giugno 2009 (archiviato il 3 novembre 2017).
  23. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore apj598
  24. ^ D. Wilner, M. Holman, M. Kuchner e P. T. P. Ho, Structure in the Dusty Debris around Vega, in The Astrophysical Journal, vol. 569, 2002, pp. L115–L119, DOI:10.1086/340691. URL consultato il 30 ottobre 2007 (archiviato il 7 ottobre 2018).
  25. ^ (EN) William Tyler Olcott, Star Lore of All Ages: A Collection of Myths, Legends, and Facts Concerning the Constellations of the Northern Hemisphere, G.P. Putnam's sons, 1911.

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