Wikipedia:Vetrina

Abbreviazioni
WP:VIV

Le voci in vetrina sono voci che i wikipediani ritengono particolarmente complete, corrette e accurate nonché piacevoli da leggere.

Per segnalare una voce da aggiungere o rimuovere dalla lista, visita la pagina delle segnalazioni; lì ogni voce segnalata sarà giudicata per stile, prosa, esaustività e neutralità.

Una stella dorata nella parte in alto a destra della voce indica che essa è attualmente in vetrina. Un'altra piccola stella dorata nell'elenco degli interlink indica che essa è in vetrina in un'altra lingua; per l'elenco completo, è possibile consultare la pagina Wikipedia:Voci in vetrina in altre lingue.

Oltre alla stella d'oro, esiste un riconoscimento minore, la stella d'argento, che individua le cosiddette Voci di qualità (VdQ). I criteri per individuare una voce da vetrina o di qualità sono riportati in questa pagina. La segnalazione per l'inserimento è attivabile da chiunque sia in possesso dei requisiti di voto sugli utenti, quella per la rimozione da chiunque possieda i requisiti di voto sulle pagine.

Le istruzioni per proporre che a una voce venga attribuito o revocato un riconoscimento si trovano in questa pagina.

(LA)

«Sed omnia praeclara tam difficilia, quam rara sunt»

(IT)

«Tutte le cose eccellenti sono tanto difficili, quanto rare»

In questo momento nella lista sono presenti 556 voci su un totale di 1 876 949 voci dell'enciclopedia: ciò significa che lo 0,03%, o in altri termini una voce ogni 3 376, si trova in questa lista. Altre 521 sono invece riconosciute di qualità.

Novità in vetrina

Lo stadio Olimpico è un impianto sportivo multifunzione italiano di Roma. Situato nella pianura tra le pendici meridionali di Monte Mario e il fiume Tevere, fa parte del complesso architettonico del Foro Italico costruito a partire dal 1928 da Enrico Del Debbio, e, ancorché incompleto, fu inaugurato nel 1932 con il nome di stadio dei Cipressi; tra il 1933 e il 1937 Luigi Moretti ne rivisitò il progetto e lo rese una quinta scenica dei giochi del periodo fascista. Gli eventi bellici bloccarono previste espansioni dello stadio che, dopo la liberazione di Roma nel 1944, fu occupato dalle truppe alleate.

Il suo recupero avvenne tra il 1949 e il 1953 grazie a Cesare Valle, Carlo Roccatelli e, dopo la morte di quest'ultimo, Annibale Vitellozzi, autori di un'opera in discontinuità con il progetto architettonico originale ma maggiormente fruibile. Fu inaugurato con un evento multisportivo il 17 maggio 1953 (arrivo di una tappa del Giro d'Italia e un incontro internazionale di calcio tra Italia e Ungheria) con il nome di stadio dei Centomila, e già l'anno successivo vi si tenne la finale di Coppa Europa di rugby tra Italia e Francia; dal 1953, salvo brevissime interruzioni, ospita gli incontri interni dei due maggiori club professionistici della Capitale, la Lazio e la Roma. Lo stadio assunse il nome attuale dopo l'assegnazione a Roma dei Giochi della XVII Olimpiade del 1960. All'epoca impianto completamente scoperto eccezion fatta per la tribuna sul lato verso Monte Mario, in occasione del campionato mondiale di calcio 1990 fu di fatto ricostruito quasi integralmente e dotato di copertura in teflon che ne ha completamente stravolto il disegno originale.

In ambito calcistico, a livello internazionale fu sede delle finali dei campionati europei del 1968 e 1980, nonché di quella del mondiale 1990; più recentemente ha ospitato un girone e un quarto di finale del campionato europeo 2020, disputatosi senza un Paese organizzatore. A livello di club fu due volte lo stadio ospite della finale di Coppa dei Campioni – nel 1977 e nel 1984 – e altrettante di quella di Champions League, nel 1996 e nel 2009. Nel 1973 fu utilizzato come sede interna dalla Juventus per disputarvi, in gara unica, la Coppa Intercontinentale contro gli argentini dell'Independiente e nel 1991, in quanto impianto della Roma, fu sede della finale di ritorno della Coppa UEFA che vide impegnato il club giallorosso contro l'Inter. Nel 1964 fu anche, in maniera estemporanea, la sede del primo e più recente spareggio tenutosi per decidere la vittoria nel campionato italiano di calcio, tra Bologna e Inter. Dal 2008 è la sede della finale di Coppa Italia.

Oltre alle cerimonie d'apertura e chiusura e le gare d'atletica delle olimpiadi del 1960, vi si tennero gli europei d'atletica leggera del 1974, i mondiali del 1987, i Giochi universitari del 1975 e, più recentemente, gli europei d'atletica leggera del 2024. Dal 1980 ospita annualmente, tranne alcuni trasferimenti causa lavori, il Golden Gala. Usato come impianto rugbistico già dal 1954, è dal 2012 lo stadio interno della nazionale italiana nel Sei Nazioni oltre a essere utilizzato per i test match autunnali più importanti. Infine, dalla ristrutturazione avvenuta nel 1990 è frequentemente impiegato quale sede di concerti.

Lo stadio Olimpico è anche sfondo di due gravi episodi di cronaca nera, il primo nel 1979 quando il lancio di un missile con un'arma artigianale provocò la morte di uno spettatore, Vincenzo Paparelli, e l'altro nel 1994, quando un attentato eversivo della mafia fallito per caso avrebbe potuto provocare la morte di una quantità imprecisata di civili e rappresentanti delle forze dell'ordine durante un incontro della Roma.

L'impianto è gestito dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI) tramite l'agenzia Sport e Salute, dal 2004 proprietaria del complesso del Foro Italico. La sua capacità omologata è di 70634 spettatori, seconda a livello nazionale. La massima affluenza certificata allo stadio Olimpico è di 78886 spettatori, registrata durante il campionato di serie A 1973-74.

Leggi la voce

I nautiloidi (Nautiloidea Agassiz, 1847) sono una sottoclasse di molluschi cefalopodi di ambiente marino la cui documentazione fossile risale fino al Cambriano superiore. Hanno una distribuzione di profondità piuttosto ampia (fino a circa 900 m) e sono caratterizzati da una conchiglia calcarea aragonitica suddivisa internamente da setti in camere, collegate tra loro da una struttura organica in parte mineralizzata definita "sifuncolo", che ha la funzione di regolare per osmosi la pressione dei fluidi interni (gas e liquido camerale). Questa particolare struttura del guscio costituisce un adattamento alle condizioni di pressione variabile derivanti dall'ampio intervallo di distribuzione batimetrica che contraddistingue il gruppo. Dal punto di vista filogenetico, si tratta dei progenitori di tutti i cefalopodi attuali (polpi, seppie, calamari) e delle ammoniti (estinte dalla fine dell'Era mesozoica): questo gruppo al presente costituisce un elemento faunistico relativamente poco sviluppato e con un areale ridotto (regione indo-pacifica); in passato, soprattutto nel Paleozoico, ha rappresentato uno dei gruppi più diversificati tassonomicamente e di maggior successo; le forme estinte appartenenti a questo gruppo sono oggetto di numerosi studi paleontologici per la loro utilità in campo biostratigrafico e paleoambientale. Per la struttura particolare e armoniosa della conchiglia spirale e concamerata, il nautilo è inoltre uno degli animali marini più iconici, rappresentato e citato diffusamente in varie espressioni artistiche, figurative e letterarie, e utilizzato come elemento ornamentale.

Leggi la voce

Giulio Nepote (in latino Iulius Nepos; Dalmazia, ... – Salona, primavera 480) è stato imperatore romano d'Occidente, di fatto dal 474 al 475, mentre dopo la sua fuga dall'Italia continuò a reclamare il titolo fino al 480.

Giulio Nepote, uno dei caduchi imperatori succedutisi tra il 455 e il 476, fu l'ultimo ad essere esponente della volontà da parte della corte imperiale di Costantinopoli, dopo Antemio, di poter mettere un uomo di sua fiducia sul trono occidentale. Il suo breve regno, costellato da insuccessi a livello diplomatico nei rapporti con Visigoti e Vandali, terminò quando il patrizio Flavio Oreste lo costrinse a fuggire nella natìa Dalmazia ponendo sul trono di Ravenna suo figlio, Romolo Augusto. Nepote continuò a considerarsi imperatore de jure d'Occidente anche dopo la caduta causata da Odoacre e fino alla morte, avvenuta violentemente nel 480.

Anche se il suo successore Romolo Augusto viene comunemente ritenuto l'ultimo imperatore d'Occidente, Giulio Nepote è considerato da alcuni storici l'ultimo vero imperatore legittimo d'Occidente, avendo de jure detenuto il titolo sino alla morte.

Leggi la voce

Nūr ad-Din Maḥmūd al-Malik al-ʿĀdil Zengī, conosciuto anche come Nur al-Din (lett. "Luce della religione"), o Nureddin o Nureddin Zenki o Nureddin Zenghi, ma ancor più noto nelle cronache latine con il nome di Norandino (in arabo نور الدين ﺯﻧﻜﻲ?, Nūr al-Dīn Zangī; 11 febbraio 1118Damasco, 15 maggio 1174), è stato un condottiero turco che ricoprì in vita il ruolo di atābeg (governatore) di Aleppo e Damasco.

Definito il "re giusto" (Malik al-ʿĀdil), era il secondo figlio di Zengi e membro della dinastia che da lui prese il nome, quella degli Zengidi. Governò Aleppo dopo la morte del padre e ampliò gradualmente il suo dominio a spese dei signori musulmani attivi nella moderna Siria, assicurandosi in particolare, tra le altre, le importanti città di Damasco e Shayzar. Fece altresì propria la battaglia del padre contro i crociati presenti in Palestina, professandosi comandante del jihad contro gli invasori. Dopo essere riuscito nell'impresa di unificare il Levante sotto il suo controllo e aver reso inconcludenti gli esiti della seconda crociata per i cristiani, Norandino si concentrò sull'acquisizione dell'Egitto. Rovesciò dunque i Fatimidi soprattutto grazie a Shirkuh e al nipote di questi, Saladino, affidando in successione ai due il compito di gestire quella terra. Il suo sogno era quello di espellere i crociati dalla Terrasanta e di riconquistare Gerusalemme una volta che fossero stati unificati Egitto e Siria in una sola entità politica e militare, ma non riuscì a concretizzare tale obiettivo. Quando morì, i suoi possedimenti vissero una fase particolarmente turbolenta e fu soltanto grazie all'intervento di Saladino, nominato visir dall'ultimo Imam/Califfo fatimide, che i musulmani poterono riprendere l'obiettivo di Norandino e una fase di rinnovato impegno militare.

Il dominio di Norandino si distinse per le accorte politiche interne adottate, l'affermazione della dottrina sunnita in Siria e in Egitto e la diffusione dell'istruzione e dell'assistenza sanitaria nei suoi territori.

Leggi la voce

La battaglia di Rorke's Drift (nota anche come difesa di Rorke's Drift) fu combattuta tra il 22 e il 23 gennaio 1879 fra le truppe del Regno Unito e del Regno Zulu. Assieme alla battaglia di Isandlwana è uno degli episodi bellici più noti della guerra anglo-zulu, così come una delle ultime resistenze più celebri di sempre.

Rorke's Drift, situata vicino a un guado naturale (drift) sul fiume Buffalo, nel Sudafrica orientale, era una piccola missione protestante svedese sulla frontiera tra la Colonia del Natal e lo Zululand, sequestrata dall'esercito britannico e utilizzata come avamposto allo scoppio della guerra. I britannici vi lasciarono un ridotto distaccamento di uomini, in parte feriti e invalidi, e proseguirono quindi nell'invasione dello Zululand; essi vennero tuttavia in breve tempo sconfitti presso il monte Isandlwana con enormi perdite, facendo quindi fallire l'invasione ed esponendo l'indifesa Rorke's Drift alla rappresaglia degli zulu.

L'impi zulu, direttosi quindi contro l'avamposto, ne affrontò la guarnigione di centotrentanove soldati, avvisati dell'imminente attacco dai pochi scampati di Isandlwana. I britannici difesero con successo l'avamposto contro un intenso assalto di quattro-cinquemila guerrieri nemici; le soverchianti forze zulu arrivarono vicinissime a sconfiggerli, ma grazie alla superiorità tecnologica e alla propria disciplina i difensori riuscirono ad avere la meglio. La vittoria di Rorke's Drift permise all'esercito britannico di non perdere del tutto il proprio prestigio dopo Isandlwana, e consentì di impostare con successo il successivo contrattacco, che sarebbe culminato nella battaglia di Ulundi e nella sconfitta finale degli zulu pochi mesi più tardi.

La battaglia di Rorke's Drift, contraddistinta da numerosi episodi di eroismo, ma anche dal vile massacro finale dei feriti zulu, venne esaltata dalle autorità coloniali ed entrò presto nell'immaginario collettivo, venendo considerata come uno dei momenti più alti della potenza militare britannica. Fu inoltre la singola battaglia per cui venne concesso il maggior numero in assoluto di Victoria Cross (11), la più alta onorificenza militare britannica. Ancora oggi studiata nei manuali di strategia, ha avuto anche un grosso impatto nel mondo culturale, ispirando quadri, racconti, pellicole, canzoni, giochi e videogiochi.

Leggi la voce

The Works è un film d'animazione incompiuto, scritto e diretto da Lance Williams. Venne finanziato tra la fine degli anni settanta e la prima metà degli ottanta da Alexander Schure, co-fondatore e primo presidente del New York Institute of Technology, con l'idea di realizzare, tramite la divisione Computer Graphics Lab (CGL), il primo lungometraggio totalmente in computer grafica.

La storia è ambientata in un futuro in cui la razza umana si è estinta sulla Terra a causa di The Works, un supercomputer militare che poi ha ripopolato l'intero pianeta di robot. Soltanto degli astronauti ricercatori sono sopravvissuti e in due millenni hanno creato una nuova società su degli asteroidi. Gli androidi di stanza sulla Luna un giorno inviano loro un ambasciatore, Ipso Facto, col compito di reclutare un essere umano affinché parli con The Works per farsi consegnare i dati sulla passata civiltà terrestre. Si imbatte in un ragazzino, Beeper Raxis, che diventa il suo compagno d'avventure.

La lavorazione al film iniziò nel 1979 ma venne interrotta nel 1986, quando il laboratorio di ricerca e Schure si resero conto dell'infattibilità del progetto a causa dei limiti della tecnologia dell'epoca e dell'inesperienza in ambito cinematografico dei membri del personale. Essa permise comunque di ottenere ragguardevoli traguardi nell'ambito della modellazione 3D e degli effetti in CGI, testimoniati da alcune opere presentate nelle edizioni del SIGGRAPH tra il 1981 e il 1983. In più, alcuni ex-dipendenti del CGL seppero sfruttare la loro esperienza e i loro studi presso altre case di produzione, come LucasFilms, Walt Disney Animation Studios, DreamWorks e Pixar Animation Studios. Qualora fosse stato completato, The Works sarebbe stato il primo lungometraggio interamente creato in computer grafica, obiettivo e primato raggiunti soltanto anni dopo, nel 1995, dal primo prodotto della Pixar Toy Story - Il mondo dei giocattoli.

Leggi la voce

Tutte le voci in vetrina


© MMXXIII Rich X Search. We shall prevail. All rights reserved. Rich X Search