Yes

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Yes
Gli Yes in concerto a Indianapolis, 1977. Da sinistra: Steve Howe, Alan White, Jon Anderson, Chris Squire e Rick Wakeman.
Paese d'origineBandiera del Regno Unito Regno Unito
GenereRock progressivo[1][2]
Art rock[2][3][4]
Periodo di attività musicale1968 – 1981
1983 – 2004
2008 – in attività
EtichettaAtlantic Records, Eagle Records, Frontiers Records, Arista Records, Atco Records
Album pubblicati65
Studio23
Live12
Raccolte32
Sito ufficiale

Gli Yes sono un gruppo musicale britannico formato nel 1968, annoverato tra i principali esponenti del rock progressivo.[5][6]

La band, fondata dal cantante Jon Anderson, il bassista Chris Squire, il chitarrista Peter Banks, il tastierista Tony Kaye e il batterista Bill Bruford,[1] ha conosciuto il periodo di maggior successo negli anni settanta e ottanta, e nel corso degli anni ha visto avvicendarsi numerosi componenti.[2]

Sebbene il gruppo abbia sempre conservato un'attitudine musicale riconducibile al progressive rock, sono due le formazioni rilevanti che, tra le tante susseguitesi nel corso del tempo, si sono distinte per importanza e per aver adottato due stili radicalmente differenti: la prima, quella del periodo "classico", era attiva negli anni settanta, nonché saltuariamente nei novanta e nei duemila, ed era composta dal leader Jon Anderson, da Chris Squire, da Bill Bruford o il suo successore Alan White, dal chitarrista Steve Howe e dal tastierista Rick Wakeman;[7] la seconda, caratterizzata da sonorità prossime al pop rock e all'arena rock, ha attraversato gli anni ottanta e una parte dei novanta e comprendeva Jon Anderson, Chris Squire, Tony Kaye, Alan White e il chitarrista Trevor Rabin, il quale ricopriva anche il ruolo di guida della band.[8]

Grazie ad album strutturalmente complessi e articolati, acclamati da critica e pubblico, come The Yes Album, Fragile, Close to the Edge, Relayer, Going for the One e all'estroso e controverso Tales from Topographic Oceans, la band contribuisce in maniera sostanziale a delineare lo sviluppo della scena progressive inglese e in seguito, dopo essersi riformata con Rabin, riscuote un successo discografico e popolarità a livello mondiale con 90125.

Gli Yes, proponendo un sofisticato rock sinfonico e romantico che fa largo uso di strumenti elettronici innovativi,[1] come l'ARP Odyssey, il moog e il mellotron, simboleggiano lo stile progressive e definiscono insieme ad altre formazioni, tra le quali King Crimson, Genesis e Gentle Giant, i canoni stessi del progressive rock.[5]

La band è stata sempre attiva nel corso degli anni, tranne per due brevissimi periodi: il primo agli inizi degli anni ottanta, a causa del temporaneo scioglimento della stessa, e il secondo a metà degli anni duemila. Di fatto gli anni 2020 rappresentano il settimo decennio di attività di questo gruppo.

  1. ^ a b c (EN) Prog Archives - Yes, su progarchives.com. URL consultato il 6 dicembre 2009 (archiviato il 6 marzo 2010).
  2. ^ a b c (EN) All Music - Yes, su allmusic.com. URL consultato il 6 dicembre 2009 (archiviato il 13 ottobre 2010).
  3. ^ John A. Walker, L'immagine pop. Musica e arti visive da Andy Warhol alla realtà virtuale, EDT, 1994, pp. 99.
  4. ^ (EN) Disco, Punk, New Wave, Heavy Metal, and More: Music in the 1970s and 1980s, Britannica, 2012, pp. 105.
  5. ^ a b Rizzi, p. 96.
  6. ^ Michele Chiusi, Yes - Una panoplia progressive, su Ondarock. URL consultato il 5 novembre 2014 (archiviato il 5 novembre 2014).
  7. ^ Yes:perchè la band britannica si chiama così, su r3m.it.
  8. ^ Yes:non solo suoni, su webcache.googleusercontent.com.

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