Regno di Jugoslavia

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Regno di Jugoslavia
Motto: in serbo: Један народ, један краљ, једна држава
Traslitterazione: Jedan narod, jedan kralj, jedna država!
Traduzione: Una nazione, un re, un paese!
Regno di Jugoslavia - Localizzazione
Regno di Jugoslavia - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome ufficialeКраљевина Југославија
Kraljevina Jugoslavija
Lingue ufficialiserbo-croato-sloveno[1][2][3][4][5]
InnoInno dei Serbi, dei Croati, degli Sloveni
CapitaleBelgrado
Politica
Forma di StatoStato unitario (1929-1939)
Stato federale (1939-1941)
Forma di governoMonarchia assoluta (1929-1931)
Monarchia costituzionale (1931-1941)
Re di JugoslaviaElenco
Presidente del ConsiglioElenco
Organi deliberativiParlamento jugoslavo
Nascita3 ottobre 1929 con Alessandro I
CausaColpo di Stato di Re Alessandro
Fine17 aprile 1941 (de facto)
29 novembre 1945 (de jure) con Pietro II
CausaSeconda guerra mondiale (de facto)
Proclamazione della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia (de jure)
Territorio e popolazione
Bacino geograficoPenisola balcanica
Massima estensione247.542 km² nel 1931
Popolazione13.934.038 nel 1931
Evoluzione storica
Preceduto daBandiera della Jugoslavia Regno dei Serbi, Croati e Sloveni
Succeduto daBandiera della Croazia Stato Indipendente di Croazia
Bandiera della Germania Territorio del comandante militare in Serbia
Bandiera del Montenegro Regno del Montenegro
Bandiera della Bulgaria Regno di Bulgaria
Bandiera dell'Italia Regno d'Italia
Bandiera della Jugoslavia Governo jugoslavo in esilio[6]
Bandiera dell'Ungheria Regno d'Ungheria
Bandiera dell'Albania Regno d'Albania
Bandiera della Germania Germania nazista
Ora parte diBandiera della Bosnia ed Erzegovina Bosnia ed Erzegovina
Bandiera della Croazia Croazia
Bandiera della Macedonia del Nord Macedonia del Nord
Bandiera del Montenegro Montenegro
Bandiera della Serbia Serbia
Bandiera della Slovenia Slovenia
Bandiera del Kosovo Kosovo (status conteso)

Il Regno di Jugoslavia (in serbo: Краљевина Југославија, in croato e sloveno: Kraljevina Jugoslavija) fu uno Stato della penisola balcanica in Europa, esistito dal 1929 fino al 1941, guidato dalla dinastia reale serba dei Karađorđević.

  1. ^ Il serbo-croato e lo sloveno sono lingue separate, ma questo non era ufficialmente accettato o universalmente riconosciuto all'epoca, e il "serbo-croato-sloveno" fu dichiarato unica lingua ufficiale (srbsko-hrvatsko-slovenački o srbsko-hrvatsko-slovenski; tradotto anche come "serbocroatosloveno"). Si trattava, in pratica, di serbo-croato.
  2. ^ Busch, Birgitta; Kelly-Holmes, Helen (2004). Language, Discourse and Borders in the Yugoslav Successor States. Multilingual Matters. p. 26. ISBN 978-1-85359-732-9: 'la lingua ufficiale del Regno era il "serbo-croato-sloveno".'
  3. ^ Mesić, Milan (2004). Perspectives of Multiculturalism: Western and Transitional Countries. Zagreb: FF Press. p. 322. 'una lingua con triplo nome, chiamata ufficialmente serbo-croato-sloveno'
  4. ^ Alexander, Ronelle (2013). "Language and Identity: The Fate of Serbo-Croatian". In Daskalov, Rumen; Marinov, Tchavdar (eds.). Entangled Histories of the Balkans. Volume One, National Ideologies and Language Policies. Koninklijke Brill NV. p. 371. ISBN 978-90-04-25076-5. Ora, però, la lingua ufficiale del nuovo stato, il Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, portava l'ingombrante nome di 'Serbo-Croato-Sloveno' (srbsko-hrvatsko-slovenački o srbsko-hrvatsko-slovenski)."
  5. ^ Wojciechowski, Sebastian; Burszta, Wojciech J.; Kamusella, Tomasz (2006). Nationalisms across the globe: an overview of nationalisms in state-endowed and stateless nations. 2. School of Humanities and Journalism. p. 79. ISBN 978-83-87653-46-0. Allo stesso modo, la Costituzione del 1921 dichiarò il serbocroato-sloveno lingua ufficiale e nazionale del Regno dei Serbi, Croati e Sloveni."
  6. ^ Il concetto di Stato successore è difficilmente applicabile al Regno di Jugoslavia. L'invasione nazifascista del 1941 portò alla debellatio dello Stato e, secondo il diritto internazionale dell'epoca, i vincitori successero alla cessata entità. Le Nazioni Unite non riconobbero più tale principio, e continuarono le loro relazioni diplomatiche col regio governo in esilio, salvo poi romperle per intrecciarle con il nuovo governo partigiano. A sua volta poi, Tito accettò di sospendere gli effetti della sua proclamazione della repubblica fino alla fine del conflitto, sempre comunque negando il rientro al re, e salvo poi adottare a potere acquisito il celebre stemma recante il 1943 come nascita della repubblica socialista. Bisogna aggiungere inoltre che la Repubblica socialista si pose comunque in continuità giuridica col Regno, configurandosi come una nuova forma istituzionale dello stesso Stato jugoslavo: in tal senso la Repubblica socialista non sarebbe lo Stato successore, bensì lo stesso Stato (così come la Repubblica Italiana non è lo Stato successore del Regno d'Italia ma è lo stesso Stato che ha cambiato la sua forma istituzionale).

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