Adlertag

Adlertag
parte della battaglia d'Inghilterra della seconda guerra mondiale
Una battaglia aerea nel 1940. Adlertag fu, all'epoca, il più esteso scontro aereo conosciuto.
Data13 agosto 1940[1]
LuogoInghilterra e Canale della Manica
EsitoVittoria britannica[2]
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
Perdite
Fighter Command:


Bomber Command:


Altri:

  • 47 aerei misti a terra[2]
In totale:
  • 47[3][5]–48[6] aerei in volo distrutti,
  • 39 aerei gravemente danneggiati.[6]
  • circa 200 tra morti o catturati, inclusi:
    • 44 morti,
    • 23 feriti,
    • almeno 45 dispersi[7]
  • Diverse centinaia di civili morti
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    L'Adlertag (tradotto dal tedesco in "Giorno dell'Aquila"; in inglese: "Eagle Day")[8][9][10][11][12] fu il primo giorno dell'Unternehmen Adlerangriff ("Operazione Attacco dell'Aquila"),[13] nome in codice dato dall'Aviazione tedesca all'operazione militare il cui scopo era distruggere la controparte britannica.

    La distruzione della Royal Air Force da parte della Luftwaffe era necessaria affinché le unità navali tedesche potessero attraversare il Canale della Manica senza opposizione aerea e affinché la Home Fleet, che avrebbe potuto opporsi all'invasione dal mare fosse priva di protezione dal cielo. Adolf Hitler ordinò quindi al Comandante in Capo della Luftwaffe, il Reichsmarschall Hermann Göring, e all'Oberkommando der Luftwaffe di preparare l'operazione.

    L'obiettivo principale era la distruzione del Fighter Command per cui, per tutto luglio e i primi di agosto, i tedeschi fecero i preparativi. La data dell'assalto fu posticipata diverse volte per il brutto tempo e infine fu decisa per il 13 agosto 1940.[14]

    1. ^ Bungay 2000, p. 207.
    2. ^ a b c d e f Bungay 2000, p. 211.
    3. ^ a b Bungay 2000, p. 371.
    4. ^ Donnelly 2004, pp. 88–89.
    5. ^ Taylor and Moyes 1968, p. 23.
    6. ^ a b Hough and Richards 2007, p. 162.
    7. ^ Mason 1969, pp. 240–243.
    8. ^ Hough and Richards 2007, p. 154.
    9. ^ Murray 1983, p. 50.
    10. ^ Bungay 2000, p. 203.
    11. ^ Fiest 1993, p. 28.
    12. ^ Mason 1969, p. 236.
    13. ^ Hooton 2010, p. 75.
    14. ^ Bungay 2000, p. 210.

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