Dogmatismo

Il dogmatismo è quella corrente filosofica contrapposta al criticismo e all'idealismo, che facendo derivare il pensiero dall'Essere presuppone la supremazia dell'oggetto rispetto al soggetto, della realtà sull'idea, e a volte persino della natura sullo spirito. Dio stesso è concepito immanente alla Natura, e anzi identificato in toto con quest'ultima (panteismo).

Non si tratta però di semplice materialismo,[1] poiché Dio e natura, sebbene uniti e indissolubili, sono visti in un'unità complementare: la natura è soltanto la manifestazione concreta e tangibile di Dio, che tuttavia vive esclusivamente in essa, essendo essenziale al Soggetto divenire oggetto di se stesso, cioè oggettivarsi. Il soggetto infatti si configura come tale solo in rapporto a un oggetto. E l'oggetto a sua volta è sempre solo oggetto rispetto a un soggetto. Ne consegue la corrispondenza tra le strutture intime della realtà, e quelle dell'intelletto.[2]

Il maggiore esponente del dogmatismo è considerato Spinoza (1632-1677).[3] Lo si ritrova anche nello stoicismo.[4] Nel Novecento vi aderì Einstein.[5]

  1. ^ «Si può dire che il pathos di Spinoza, nella negazione della trascendenza di Dio rispetto al mondo, sia, in verità, espressione di una profondissima religiosità che non permette di accettare l'autonomia ontologica del mondo. Proprio perché il mondo non può avere tale autonomia rispetto a Dio, Dio diventa causa immanente e non trascendente» (intervista a Vittorio Hösle, Copia archiviata, su emsf.rai.it. URL consultato il 9 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 29 luglio 2012).
  2. ^ L'espressione che sintetizza maggiormente la concezione dogmatica è appunto quella coniata da Spinoza (cfr. Gustavo Bontadini, Appunti di filosofia, pag. 86, Milano, Vita e Pensiero, 1996): «Ordo et connexio idearum idem est ac ordo et connexio rerum», ossia «L'ordine e la connessione delle idee è identica a quella che sussiste nella realtà» (Spinoza, Ethica, II, pr. VII).
  3. ^ «Spinoza è considerato giustamente il filosofo dogmatico per eccellenza» (Marco Iannucci, Libertà, politica e religione in Spinoza, prima parte, cap. II, § 3, Mimesis, 2019). Il dibattito su Spinoza ebbe inizio durante la stagione dell'idealismo tedesco: «Nella misura in cui il dogmatismo può essere coerente, il suo più coerente prodotto è lo spinozismo» (Fichte, Scritti sulla dottrina della scienza, pag. 291, Novara, UTET, 2013 ISBN 978-88-418-9397-5).
  4. ^ In contrapposizione allo scetticismo di Arcesilao (cfr. Gli scettici).
  5. ^ «Einstein [...] assunse il realismo dogmatico come base per la scienza della natura» (Werner Heisenberg, Psychics and Philosophy [1958], trad. it. di G. Gnoli, Fisica e Filosofia, pag. 101, Il Saggiatore, Milano 1994). Einstein sosteneva tra l'altro: «Mi affascina il panteismo di Spinoza, ma ammiro ben di più il suo contributo al pensiero moderno, perché egli è il primo filosofo che tratta il corpo e l'anima come un'unità e non come due realtà separate» (cit. in Brian, Einstein a life, 1996, pag. 127); e ancora: «Io credo nel Dio di Spinoza che si rivela nell'ordinaria armonia di ciò che esiste» (cit. in Pietro Greco, Einstein: vita e opere del padre della relatività, Alpha Test, 2008, pag. 16).

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