Noachismo

L'arcobaleno, simbolo dell'alleanza noachica

Nell'ebraismo le sette leggi di Noè (in ebraico שבע מצוות בני נח?, Sheva mitzvot B'nei Noach) sono una serie d'imperativi morali che sarebbero stati dati da Dio ai "figli di Noè" (e dunque a tutto il genere umano). Esse formano il sistema morale della tradizione ebraica denominato noachismo, che viene considerata dagli ebrei la religione naturale e più antica dell'umanità.[1]

Secondo la tradizione ebraica il mondo è bipartito in goyim e yehudim. Gli ebrei rappresentano il popolo "sacerdote" di Yahweh davanti all'umanità, e, perciò, hanno più obblighi; inoltre devono conservare la tradizione noachica - oltre a quella ebraica - e spiegarla a chi lo desidera.[1][2]

Ognuno nell'ottica ebraica ha un suo compito di tikkun olam, riparazione (o perfezionamento) del mondo. Gli ebrei devono rispettare, come popolo nel loro complesso, 613 mitzvot, mentre i goyim ne devono rispettare sette.[1]

Queste sette leggi sono state date, secondo la tradizione ebraica, a Noè quando uscì dall'arca successivamente al Diluvio Universale. La fonte di queste sette leggi si trova nella Torah e la loro specificazione nel Talmud.[1]

Secondo la tradizione rabbinica il non ebreo che rispetti pienamente questi sette precetti è considerato un giusto tra le nazioni del mondo ed ha parte nell'olam habba, il mondo futuro.[1] Il Rambam ritiene necessario a tal fine che tali regole non siano rispettate per il solo fatto di averne raggiunto la loro consapevolezza per mezzo della ragione, ma che sia anche necessario che si creda che esse sono state date da Dio a Mosè nel Sinai.

L'ebraismo consente comunque la conversione, il ghiur, e dunque il non ebreo che volesse rispettare tutte le mitzvot della Torah può sempre farlo convertendosi all'ebraismo. L'ebraismo però, pur permettendo la conversione, non fa attivamente opera di proselitismo, ed anzi chi cerca di convertirsi viene dapprima dissuaso dal far ciò, facendogli notare che egli, rispettando solo sette leggi, può essere una persona giusta e meritoria del mondo futuro: gli si fa notare ad esempio che se prima mangiava maiale non era una colpa, mentre se ora mangiasse maiale sarebbe considerato un peccato.


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