La tecnica PIXE, acronimo di particle induced X-ray emission, in italiano emissione a raggi X indotta da particelle, è una metodica analitica relativamente recente che fa parte della famiglia delle analisi con fascio ionico. È stata introdotta dall'Istituto di tecnologia di Lund (Lunds tekniska högskola) nel 1970.
Nel 1970, infatti, Johansson e collaboratori[1] hanno dimostrato che il bombardamento di un campione con un fascio di protoni, di pochi MeV, genera l'emissione di raggi X caratteristici e che questo fenomeno rappresenta la base per una tecnica d'analisi molto sensibile. Questi studi sono stati possibili grazie alla disponibilità dei nuovi rivelatori al Si(Li), verso la fine degli anni sessanta, che hanno permesso di fatto la rivelazione dei raggi X caratteristici con una sufficiente risoluzione energetica.
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