Paletnobotanica

La paletnobotanica, o archeobotanica, è lo studio delle passate interazioni umanità-piante attraverso il recupero e l'analisi di antichi resti vegetali. Entrambi i termini sono sinonimi, sebbene paleoetnobotanica è generalmente usato in Nord America (inglese: paleoethnobotany o palaeoethnobotany) e riconosce il contributo che gli studi etnografici hanno verso la nostra attuale comprensione delle pratiche di sfruttamento delle piante antiche, mentre il termine archeobotanica (francese: archéobotanique) è preferito in Europa e sottolinea il ruolo della disciplina all'interno dell'archeologia.[1][2]

Come campo di studio, la paleoetnobotanica è un sottocampo dell'archeologia ambientale. Implica l'indagine sia degli ambienti antichi che delle attività umane relative a quegli ambienti, nonché la comprensione della loro co-evoluzione. I resti vegetali recuperati da antichi sedimenti all'interno del paesaggio o in siti archeologici servono come prova primaria per vari percorsi di ricerca all'interno della paleoetnobotanica, come le origini della domesticazione delle piante, lo sviluppo dell'agricoltura, le ricostruzioni paleoambientali, le strategie di sussistenza, le paleodiete, le strutture economiche e altro.[3]

Gli studi paleoetnobotanici si dividono in due categorie: quelli riguardanti il Vecchio Mondo (Eurasia e Africa) e quelli che riguardano il Nuovo Mondo (le Americhe). Sebbene questa divisione abbia una distinzione geografica intrinseca, riflette anche le differenze nella flora delle due aree. Ad esempio, il mais si trova solo nel Nuovo Mondo, mentre le olive si trovano solo nel Vecchio Mondo. All'interno di questa ampia divisione, i paleoetnobotanici tendono a concentrare ulteriormente i loro studi su regioni specifiche, come il Vicino Oriente o il Mediterraneo, poiché esistono anche differenze regionali nei tipi di resti vegetali recuperati.

  1. ^ Pearsall, D.M. (2015). Paleoethnobotany: a handbook of procedures (Third ed.). Walnut Creek, California: Left Coast Press
  2. ^ Marston, J.M.; d'Alpoim Guedes, J.; Warinner, C. (2014). "Paleoethnobotanical Method and Theory in the Twenty-First Century". In Marston, J.M.; d'Alpoim Guedes, J.; Warinner, C. (eds.). Method and theory in paleoethnobotany. Boulder: University Press of Colorado. pp. 1–15.
  3. ^ Christine Ann Hastorf; Virginia S. Popper, eds. (1988). Current paleoethnobotany: analytical methods and cultural interpretations of archaeological plant remains. Chicago: University of Chicago Press.

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