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La Francia è un paese in cui la libertà di religione e la libertà di manifestazione del pensiero sono garantiti in virtù della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino datata 1789. L'attuale quinta repubblica francese si fonda sul principio del laicismo (o "libertà di coscienza") attuato dalle leggi Jules Ferry del 1880 e dalla legge francese sulla separazione tra Stato e Chiesa del 1905.
Finché non nasconde il volto, l'utilizzo di segni religiosi non è vietato, ad eccezione degli agenti di servizio pubblico e all'interno dell'istituto scolastico.
L'insegnamento del catechismo è permesso nelle scuole private ma non nelle scuole pubbliche. L'istruzione privata non è permesso avere più del 20% dell studente (80% per l'istruzione pubblica) [non chiaro] [2].
I chierici hanno il diritto di insegnare all'università (istruzione superiore) ma non nelle scuole pubbliche primarie e secondarie, riservate ai laici.
La Chiesa cattolica romana, la religione maggioritaria - almeno nominalmente - professata dal popolo francese non è più la religione di Stato qual era prima della rivoluzione francese e sotto i vari regimi non repubblicani del XIX secolo (la restaurazione francese borbonica, la monarchia di luglio e il secondo impero francese).
La maggiore religione seguita in Francia è il cristianesimo, che oltre alla Chiesa cattolica include i vari rami del protestantesimo, la Chiesa ortodossa russa e la Chiesa apostolica armena. Le altre religioni principali praticate in territorio francese sono l'islam, l'ebraismo, l'induismo e il sikhismo; ciò rende la Francia un paese decisamente multiconfessionale. Mentre milioni di persone continuano ad assistere ai servizi religiosi regolarmente, il livello generale di osservanza e frequentazione risulta essere notevolmente inferiore rispetto al passato[3][4].
Secondo il sondaggio condotto da Eurobarometro nel 2010 il 27% dei cittadini ha risposto che crede vi sia un qualche dio, il 27% ha risposto che crede possa esistere una sorta di spirito o forza vitale, mentre il 40% ha affermato di non credere in alcun dio, spirito o forza vitale; il 6% rimane indeciso: questo risultato pone il livello di irreligiosità in Francia ad uno dei tassi nazionali più alti del mondo intero[5].
Nel 2006 gli affiliati al cattolicesimo erano il 64,4% di tutti i fedeli, il 2,1% erano protestanti, il 3% musulmani, lo 0,6% ebrei, il 2,3% ha dichiarato una qualche altra forma religiosa, mentre il 27,65 si considerava non religioso[6].
Il crescente numero di nuove sette ha costretto la Francia a creare un'organizzazione chiamata missione interministeriale di vigilanza e lotta contro l'abuso settario (MILIVUDES).
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