243 Ida

Ida
(243 Ida)
Scoperta29 settembre 1884
ScopritoreJohann Palisa
ClassificazioneFascia principale
FamigliaCoronide
Classe spettraleS
Designazioni
alternative
1910 CD, 1988 DB1
Coordinate
(all'epoca K107N)
Ascensione retta168,76°
Declinazione−2,88°
Parametri orbitali
Semiasse maggiore428234458 km
2,8625298 au
Perielio410089998 km
2,7412433 au
Afelio446378918 km
2,9838163 au
Periodo orbitale1768,98 giorni
(4,84 anni)
Inclinazione
sull'eclittica
1,13290°
Eccentricità0,0423704
Longitudine del
nodo ascendente
324,11749°
Argom. del perielio108,40409°
Anomalia media313,23514°
Par. Tisserand (TJ)3,300 (calcolato)
SatellitiDattilo
Dati fisici
Dimensioni53,6 × 24,0 × 15,2 km
Diametro medio32 km
Massa
(4,2±0,6)×1016 kg
Densità media2,6±0,5 g/cm³
Acceleraz. di gravità in superficie0,3–1,1 cm/s²[1]
Periodo di rotazione4,634 ore
Albedo0,2383
Dati osservativi
Magnitudine ass.9,94

243 Ida è un asteroide della fascia principale, appartenente alla famiglia Coronide e classificato come asteroide di tipo S. Fu scoperto nel 1884 da Johann Palisa e ha un diametro medio di circa 32 km. Ida presenta un'orbita caratterizzata da un semiasse maggiore pari a 2,8625298 au e da un'eccentricità di 0,0423704, inclinata di 1,13290° rispetto all'eclittica. Il suo nome è dedicato a Ida, nella mitologia greca una ninfa del monte Ida che fu balia di Zeus. Ida fu il primo asteroide binario ad essere scoperto; esso è infatti accompagnato da un piccolo satellite di 1,4 km, Dattilo, scoperto il 28 agosto 1993 durante la missione della sonda Galileo.

Come tutti gli asteroidi appartenenti alla fascia principale, l'orbita di Ida giace tra quella di Marte e Giove. Il suo periodo di rivoluzione è di 4,84 anni mentre il suo periodo di rotazione è di 4,63 ore. Ha una forma irregolare e allungata ed è apparentemente composto da due larghi oggetti tenuti insieme in una forma che fa venire in mente un cornetto. La sua superficie è una delle più craterizzate del sistema solare e presenta una vasta varietà di crateri differenti per età e grandezza.

Dattilo fu scoperto da Ann Harch nelle immagini arrivate dalla sonda Galileo. Il suo nome, Dattilo, deriva dai Dattili, creature che secondo la mitologia greca abitavano il Monte Ida. Avendo un diametro di soli 1,4 km, Dattilo è circa un ventunesimo della grandezza di Ida. La sua orbita intorno a Ida non può essere determinata con molta accuratezza. Comunque, le restrizioni delle possibili orbite permettono un'approssimativa determinazione della densità di Ida, che ha rivelato che Ida è povera di minerali metallici. Dattilo e Ida hanno, perciò, caratteristiche simili, portando a pensare che abbiano avuto un'origine comune.

Le immagini provenienti dalla sonda Galileo e le successive misurazioni della massa di Ida forniscono nuove informazioni riguardanti la geologia degli asteroidi di tipo S. Prima del sorvolo ravvicinato di Galileo, erano state proposte molte differenti teorie per spiegarne la composizione in termini di minerali. Determinare questa composizione permette una correlazione tra la caduta delle meteoriti sulla Terra e la loro origine nella cintura degli asteroidi. I dati provenienti dal flyby puntavano agli asteroidi di tipo S come fonte delle ordinarie Condriti, il più comune tipo di asteroidi trovati sulla Terra.

  1. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore ThomasBeltonCarcichChapman1996

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