61 Cygni | |
---|---|
61 Cygni è caratterizzata da un elevato moto proprio, evidente in questi fotogrammi ripresi tra il 2013 e il 2020, con cadenza annuale. | |
Classificazione | Sistema binario (due nane arancioni) |
Classe spettrale | A: K5 V;[1] B: K7 V[1] |
Tipo di variabile | A: BY Draconis B: UV Ceti[2] |
Distanza dal Sole | 11,36 anni luce |
Costellazione | Cigno |
Coordinate | |
(all'epoca J2000.0) | |
Ascensione retta | A: 21h 06m 53,9434s[1] B 21h 06m 55,2648s[2] |
Declinazione | A: +38° 44′ 57,898″[1] B: +38° 44′ 31,400″[2] |
Lat. galattica | 82,3185 |
Long. galattica | −05,8221 |
Parametri orbitali | |
Eccentricità | 0,49 |
Dati fisici | |
Raggio medio | A: 0,665 ± 0,005[3] R⊙ B: 0,595 ± 0,008[3] R⊙ |
Massa | |
Acceleraz. di gravità in superficie | A: 4,40;[5] B: 4,20 logg[5] |
Periodo di rotazione | A: 35,37[6] giorni B: 37,84[6] giorni |
Temperatura superficiale | |
Luminosità | A: 0,215; B: 0,15 L⊙
|
Indice di colore (B-V) | A: +1,139; B: +1,320[8] |
Metallicità | A: [Fe/H]= −0,20[5] B: [Fe/H]= −0,27[5] |
Età stimata | ~1010 anni |
Dati osservativi | |
Magnitudine app. | A: 5,21;[1] B: 6,03[2] |
Magnitudine ass. | A: 7,48; B: 8,33 |
Parallasse | 287,18 ± 1,51 mas[1] |
Moto proprio | A: AR: 4156,93 mas/anno Dec: 3259,39 mas/anno[1] B: AR: 4109,17 mas/anno Dec: 3144,17 mas/anno[2] |
Velocità radiale | A: −64,3 km/s[1] B −63,5 km/s[2] |
Nomenclature alternative | |
61 Cyg A/B, HD 201091 & 201092, HR 8085 & 8086, BD+38°4343 & 4344, GCTP 5077.00 A/B, GJ 820 A/B, LHS 62/63, Struve 2758 A/B, ADS 14636 A/B, HIP 104214/104217
| |
61 Cygni (61 Cyg, talvolta chiamata la Stella di Bessel[9] o la Stella Volante di Piazzi[10]) è una stella binaria visibile nella costellazione del Cigno. Consiste di una coppia di stelle arancioni di sequenza principale poco più piccole del Sole, che orbitano attorno al comune centro di massa in circa 659 anni. Di magnitudine 5 e 6, le componenti di 61 Cyg sono tra le stelle più deboli visibili ad occhio nudo senza alcuno strumento ottico.
61 Cygni ha attratto l'attenzione degli astronomi sin dal XIX secolo a causa del suo alto moto proprio. Nel 1838 Friedrich Wilhelm Bessel, astronomo presso l'osservatorio di Königsberg, sfruttando il metodo della parallasse, ha misurato la sua distanza dalla Terra quantificandola in circa 10,4 anni luce,[11][12] un valore molto prossimo a quello accertato di circa 11,36 anni luce, che la rendono una delle stelle più vicine alla Terra.[4]
Nel corso del XX secolo diversi astronomi hanno annunciato, a seguito di misurazioni astrometriche del sistema, di aver scoperto la presenza di uno o più pianeti in orbita attorno alle due componenti; le recenti misurazioni ad alta precisione hanno però escluso questa possibilità.[13][14][15]
© MMXXIII Rich X Search. We shall prevail. All rights reserved. Rich X Search