Accademia della Crusca

Accademia della Crusca
Accademia della Crusca
Villa medicea di Castello, sede dell'Accademia
TipoIstituzione pubblica
Fondazione1582-1583
FondatoreGiovan Battista Deti
Anton Francesco Grazzini
Bernardo Canigiani
Bernardo Zanchini
Bastiano de' Rossi
Leonardo Salviati
ScopoDiffusione e studio della lingua italiana
Sede centraleBandiera dell'Italia Firenze
Indirizzovia di Castello, 46 50141 Fireze
PresidenteBandiera dell'Italia Paolo D'Achille
Lingua ufficialeitaliano
MottoIl più bel fior ne coglie
Sito web
Il frullone, simbolo dell'Accademia della Crusca

L'Accademia della Crusca (spesso anche solo la Crusca) è un'istituzione italiana con personalità giuridica pubblica che raccoglie studiosi ed esperti di linguistica e filologia della lingua italiana.[1][2][3][4]

Nata a Firenze ad opera di Lionardo Salviati come informale gruppo di amici (la "brigata dei crusconi") dediti, in contrapposizione alla pedanteria dell'Accademia fiorentina, a discorsi giocosi (le "cruscate"), l'Accademia si costituì ufficialmente il 25 marzo 1585, con una cerimonia inaugurale che seguiva di due anni il periodo in cui i suoi membri iniziarono a pensare alla possibilità di organizzarsi intorno a uno statuto (adunanza del 25 gennaio 1583).[5]

La Crusca è la più antica accademia linguistica del mondo (1583).[6] Nei suoi oltre quattro secoli di attività si è sempre distinta per lo strenuo impegno a mantenere "pura" la lingua italiana, pubblicando, già nel 1612, la prima edizione del Vocabolario degli Accademici della Crusca, che servì da esempio lessicografico anche per le lingue francese, tedesca e inglese.[7] Nel 1636, il cardinale Richelieu creò l'Académie française sul modello dell'Accademia della Crusca.[8]

Fa parte della Federazione Europea delle Istituzioni Linguistiche Nazionali,[9] il cui compito è quello di elaborare una linea comune di protezione di tutte le lingue nazionali europee. Per l'Italia partecipano alla Federazione l'Accademia della Crusca e l'Opera del Vocabolario Italiano del CNR (iniziativa avviata dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, peraltro proprio in collaborazione con l'Accademia della Crusca[10]).

  1. ^ Elisabetta Benucci e Maria Poggi, Guida all'Archivio dell'Accademia della Crusca, Accademia della Crusca, 1º gennaio 2007, ISBN 978-88-89369-08-1. URL consultato il 10 febbraio 2016.
  2. ^ Accademia della Crusca, L'editoria italiana nell'era digitale - Tradizione e attualità, goWare & Accademia della Crusca, 16 ottobre 2014, ISBN 978-88-89369-61-6. URL consultato il 10 febbraio 2016.
  3. ^ Claudio Marazzini e Alessio Petralli, La lingua italiana e le lingue romanze di fronte agli anglicismi, goWare, 3 settembre 2015, ISBN 978-88-6797-410-8. URL consultato il 10 febbraio 2016.
  4. ^ Aa.Vv, Per la tutela della memoria: Dieci anni di celebrazioni in Italia, Gangemi Editore spa, ISBN 978-88-492-6981-9. URL consultato il 10 febbraio 2016.
  5. ^ Informazioni sulle origini dal sito della Crusca.
  6. ^ Aa.Vv, Accademie & Biblioteche d'Italia 3-4/2012: Trimestrale di cultura delle biblioteche e delle istituzioni culturali, Gangemi Editore spa, ISBN 978-88-492-7670-1. URL consultato il 10 febbraio 2016.
  7. ^ Ma non per la lingua spagnola, che aveva pubblicato il Tesoro de la lengua castellana o española nel 1611, scritto da Sebastián de Covarrubias, il primo lessicografico di una lingua moderna in Europa).
  8. ^ Pío Moa, Aspectos de la Ilustración, su Libertaddigital.com, 26 agosto 2009. URL consultato il 6 giugno 2018.
  9. ^ Sito ufficiale.
  10. ^ Europa plurilingue, su accademiadellacrusca.it. URL consultato il 16 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 18 marzo 2009).

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