Accordo sul nucleare iraniano

Accordo sul nucleare iraniano
I firmatari del trattato
Tipotrattato multilaterale
Contestoproliferazione nucleare
Firma14 luglio 2015
LuogoBandiera dell'Austria Vienna
Efficacia16 gennaio 2016
FirmatariBandiera dell'Iran Iran
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti (ritirati nel 2018)
Bandiera della Francia Francia
Bandiera del Regno Unito Regno Unito
Bandiera della Russia Russia
Bandiera della Cina Cina
Bandiera della Germania Germania
Bandiera dell'Unione europea Unione Europea
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Il Piano d'azione congiunto globale (acronimo PACG;[1] in inglese Joint Comprehensive Plan of Action, acronimo JCPOA; in persiano برنامه جامع اقدام مشترک‎, acronimo in persiano برجام‎), comunemente noto come accordo sul nucleare iraniano,[2] è un accordo internazionale sull'energia nucleare in Iran che è stato raggiunto a Vienna il 14 luglio 2015 tra l'Iran, il P5+1 (i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite - Cina, Francia, Russia, Regno Unito, Stati Uniti - più la Germania) e l'Unione europea.

I negoziati sono iniziati con l'adozione del Piano d'azione congiunto, un accordo provvisorio firmato nel novembre 2013 tra l'Iran e i Paesi del P5+1. Nel corso dei venti mesi successivi, l'Iran e i Paesi del P5+1 hanno proseguito i negoziati, fino a raggiungere un accordo quadro sul nucleare iraniano nell'aprile 2015. Nel luglio 2015, l'Iran e il P5+1 hanno firmato l'accordo finale.

In base all'accordo, l'Iran ha accettato di eliminare le sue riserve di uranio a medio arricchimento, di tagliare del 98% le riserve di uranio a basso arricchimento e di ridurre di due terzi le sue centrifughe a gas per tredici anni. Per i successivi quindici anni l'Iran potrà arricchire l'uranio solo al 3,67%. L'Iran ha inoltre pattuito di non costruire alcun nuovo reattore nucleare ad acqua pesante per lo stesso periodo. Le attività di arricchimento dell'uranio saranno limitate a un singolo impianto utilizzando centrifughe di prima generazione per dieci anni. Altri impianti saranno convertiti per evitare il rischio di proliferazione nucleare. Per monitorare e verificare il rispetto dell'accordo da parte dell'Iran, l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA) avrà regolare accesso a tutti gli impianti nucleari iraniani[3]. L'accordo prevede che in cambio del rispetto dei suoi impegni, l'Iran otterrà la cessazione delle sanzioni economiche imposte dagli Stati Uniti, dall'Unione Europea e dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (emanate con la risoluzione 1747) a causa del suo programma nucleare.

  1. ^ Consiglio europeo, Piano d'azione congiunto globale e misure restrittive, su consilium.europa.eu.
  2. ^ Accordo con l’Iran: nuovi equilibri cercansi, in ISPI.
  3. ^ Alessandro Figus, Politica estera dell'Iran tra Occidente e crisi nucleare, Roma, Eurilink, 2014, ISBN 9788897931195.

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