Addomesticamento ed esteriorizzazione

L'addomesticamento e l'estraniazione sono strategie traduttive che riguardano il grado in cui i traduttori rendono un testo conforme alla cultura di destinazione (la cultura corrispondente alla lingua in cui viene effettuata la traduzione). L'addomesticamento è la strategia volta a rendere il testo strettamente conforme alla cultura della lingua in cui viene tradotto, il che può comportare la perdita di informazioni dal testo di partenza. L'estraniamento è la strategia di preservare le informazioni dal testo di partenza e comporta la rottura deliberata delle convenzioni della lingua di destinazione per mantenerne il significato.[1] Queste strategie sono state dibattute per centinaia di anni, ma il primo a formularle nella loro accezione moderna è stato Lawrence Venuti, che le ha introdotte nel campo degli studi sulla traduzione nel 1995 con il suo libro "L'invisibilità del traduttore: Una storia della traduzione" (The Translator's Invisibility: A History of Translation).[1][2] L'innovazione di Venuti nel campo fu la sua opinione che la dicotomia tra addomesticamento ed estraniazione fosse ideologica; ritiene che l'estraniamento sia la scelta etica che i traduttori debbano fare.[1]

  1. ^ a b c Daniel Gile, Basic concepts and models for interpreter and translator training, John Benjamins Pub. Co, 2009, pp. 251–252, ISBN 978-90-272-2433-0.
  2. ^ Lawrence Venuti, The Translator's Invisibility, Routledge, 1995, ISBN 978-0-415-11538-4.

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