Aerosmith

Aerosmith
Gli Aerosmith nel 2007 in concerto in Brasile
Paese d'origineBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
GenereHard rock[1]
Pop rock[1][2][3]
Pop metal[1][4][5][6]
Glam rock[7][8][9]
Periodo di attività musicale1970 – in attività
EtichettaColumbia Records
Geffen Records
Album pubblicati32
Studio15
Live6
Raccolte11
Sito ufficiale

Gli Aerosmith sono un gruppo musicale hard rock[10][11] statunitense, formatosi a Boston nel 1970.

Oltre ad essere tra gli artisti di maggior successo nella storia del rock, hanno influenzato una parte della musica negli anni settanta e ottanta, e hanno contribuito allo sviluppo di vari generi come l'hard rock e il glam metal[12]. A loro volta gli Aerosmith si rifacevano, per attitudine e sound, a The Yardbirds, The Beatles, Chuck Berry[13] (quest'ultimo ha influenzato Steven Tyler soprattutto per la presenza scenica) e ai The Beach Boys. Inoltre, hanno venduto più di 150 milioni di dischi,[14] di cui oltre 66 milioni nei soli Stati Uniti d'America,[15] e sono anche il gruppo musicale americano con il maggior numero di album premiati dalla RIAA.[15]

Gli Aerosmith hanno piazzato ben 27 singoli ai primi 40 posti di numerose classifiche mondiali, nove al numero uno della Mainstream Rock Tracks. Hanno vinto numerosi premi, tra cui quattro Grammy Awards e dieci MTV Video Music Awards; nel 2001 sono stati inseriti nella Rock and Roll Hall of Fame. Ancora oggi continuano a suonare dal vivo in tour, guadagnando in media un milione di dollari a esibizione[16]. I loro contributi nei mass media li hanno resi tra le principali figure nella cultura pop.[17], e la rivista Rolling Stone li ha inseriti al 59º posto nella sua lista dei 100 migliori artisti di sempre.[18] Nel 2011 il sito Gibson.com li ha classificati al 2º posto tra le 50 migliori band rock americane[19].

Il gruppo ha una consolidata base di sostenitori, chiamata Blue Army.[17]

  1. ^ a b c (EN) Aerosmith, su AllMusic, All Media Network. Modifica su Wikidata
  2. ^ scaruffi.com "The History of Rock Music" - Aerosmith, su scaruffi.com. URL consultato il 3 gennaio 2008 (archiviato il 1º febbraio 2008).
  3. ^ Robert Walser, Running with the Devil: power, gender, and madness in heavy metal music, su books.google.it, Wesleyan, 1993, p. 10, ISBN 0-8195-6260-2 (archiviato dall'url originale il 12 gennaio 2012).
  4. ^ Jonathon S. Epstein, Youth culture: identity in a postmodern world, su books.google.it, Wiley-Blackwell, 1998, p. 299, ISBN 1-55786-851-4 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2016).
  5. ^ Greatest hair/pop metal bands - Aerosmith, su digitaldreamdoor.com. URL consultato il 29 ottobre 2007 (archiviato il 21 luglio 2011).
  6. ^ Steve Hall, Ron Manus, TAB Licks: Heavy Metal, Alfred Publishing, 2006, p. 6, ISBN 978-0-7390-2646-5.
  7. ^ Jon Pareles, HEAVY METAL, WEIGHTY WORDS - NYTimes.com, The New York Times, 10 luglio 1988. URL consultato il 16 maggio 2010 (archiviato l'11 luglio 2010).
  8. ^ Dan Cairns, Down time: Aerosmith, London, The Sunday Times, 29 giugno 2008. URL consultato il 30 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 15 giugno 2011).
  9. ^ Harrington, Joe S., Sonic Cool: the Life & Death of Rock 'n' Roll, Hal Leonard Corporation, 2002, p. 392, ISBN 978-0-634-02861-8. URL consultato il 3 maggio 2014 (archiviato il 20 aprile 2014).
  10. ^ Enciclopedia della musica rock (archiviato dall'url originale il 5 luglio 2014). - "Toys in The Attic (Aprile, n.11 USA) è accolto tiepdiamente dalla critica ma sarà rivalutato a posteriori come il capolavoro degli Aerosmith e fra i dischi più influenti dell'hard rock..."
  11. ^ Aerosmith tra cobra e gatti, sarabanda rock, su archiviostorico.corriere.it, Corriere della sera, 26 maggio 1997. URL consultato il 31 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 29 maggio 2009).
  12. ^ (EN) Jon Pareles, HEAVY METAL, WEIGHTY WORDS, in The New York Times, 10 luglio 1988. URL consultato il 13 aprile 2021 (archiviato il 17 dicembre 2008).
  13. ^ Aerosmith : Influences and Who Have Followed, su prezi.com. URL consultato il 13 aprile 2021 (archiviato il 13 aprile 2021).
  14. ^ (EN) James Montgomery, Has Steven Tyler Left Aerosmith?, su mtv.com, 11 settembre 2009. URL consultato il 28 marzo 2017 (archiviato il 28 marzo 2017).
  15. ^ a b (EN) Gold & Platinum, su riaa.com. URL consultato il 28 marzo 2017 (archiviato il 3 gennaio 2016).
  16. ^ Billboard Boxscore. URL consultato il 4 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 20 settembre 2008).
  17. ^ a b MTV.com. URL consultato il 13 maggio 2007 (archiviato l'11 marzo 2008).
  18. ^ rollingstone.com. URL consultato il 25 aprile 2019 (archiviato il 13 agosto 2012).
  19. ^ Full Top 50 American Rock Bands List, Readers Poll Revealed (archiviato dall'url originale il 9 luglio 2011).

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