Secondo le statistiche ufficiali nel 1980, da agosto a settembre del 1966 un totale di 1.772 persone (compresi insegnanti e presidi di molte scuole) furono uccise a Pechino dalle Guardie Rosse; inoltre furono saccheggiate 33.695 case e 85.196 famiglie furono costrette a lasciare la città.[1][7][8][9][10] Gli studiosi hanno anche sottolineato che, secondo le statistiche ufficiali del 1985, il bilancio delle vittime effettivo durante l'agosto rosso era di oltre 10.000.[9][11][12]
L'uccisione da parte delle guardie rosse ebbe un impatto anche su diversi distretti rurali di Pechino. Ad esempio, durante il "massacro di Daxing", tra il 27 agosto e il 1º settembre furono uccise 325 persone nel distretto di Daxing:[2][7][13] la vittima più anziana aveva 80 anni, la più giovane 38 giorni e 22 famiglie furono spazzate via.[1][7][14]
^(ZH) Jiajun Wang, 怎样反思"红卫兵", su ifengweekly.com, Phoenix Weekly (凤凰周刊), 5 settembre 2014. URL consultato il 10 dicembre 2019 (archiviato il 16 ottobre 2017).