Alcolismo

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Alcolismo
Grafico comparativo dei possibili effetti negativi dell'alcol rispetto alle droghe (fonte: The Lancet[1])
Specialitàpsichiatria, tossicologia medica, psicologia, vocational rehabilitation e narcologia
Eziologiaconsumo d'alcol
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM303
ICD-10F10
OMIM103780
MeSHD000437
MedlinePlus000944
Sinonimi
Alcolosi
Malattia alcolica
Etilismo
Etilosi
Malattia etilica
Potus
Alcoldipendenza
Dipendenza da alcol

L'alcolismo o etilismo è una sindrome patologica costituita dalla dipendenza al consumo di alcol.[2] In clinica ci si riferisce all'alcolismo anche mediante l'utilizzo del termine latino potus («potare, bere») per indicare la compulsione a bere alcolici.

È caratterizzato da un consumo compulsivo di alcol, a scapito delle relazioni sociali del bevitore, della sua posizione sociale e della sua salute. Come per le dipendenze da droghe, l'alcolismo è considerato una malattia curabile.[3] Il termine alcolismo è ampiamente usato ed è stato coniato nel 1849 da Magnus Huss, ma in medicina il termine è stato sostituito dal concetto di "abuso di alcol" e "dipendenza da alcol" come specificato nel DSM III del 1980.[4][5][6] Allo stesso modo, nel 1979, un comitato dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha consigliato l'abbandono dell'uso del termine "alcolismo" come entità diagnostica, preferendo la categoria di "sindrome da dipendenza da alcol".[7]

L'OMS ha definito la dipendenza patologica come una "condizione psichica e fisica derivante dall'interazione tra un organismo vivente e una sostanza tossica, caratterizzata da risposte comportamentali e da altre reazioni, che comprendono un bisogno compulsivo di assumere la sostanza"[8]. Nello specifico gli studi del 2014 di Cuzen e Stein definiscono il passaggio da uno stato di abuso a uno di dipendenza usando nozioni quali "impulsività" e "compulsività". Questi autori infatti pongono tale stato di dipendenza proprio al limite di queste due condizioni psicologiche. La fase iniziale del disturbo derivante dalla dipendenza da alcol si caratterizza per una tendenza all'impulsività che si traduce in una predisposizione ad avere reazioni rapide, un basso livello di inibizione e assenza di riflessione sulle decisioni adottate. Lo stato di compulsività, invece, si verifica dopo un periodo prolungato di assimilazione di sostanze alcoliche e si caratterizza per "comportamenti persistenti privi di obiettivi e inappropriati alle situazioni"[9] che hanno come sola finalità l'evasione dalla realtà. La condotta legata all'assunzione, infatti, in tale fase è connessa a determinati stimoli e non alla mera ricerca del piacere, come nella condizione di impulsività. Dalla prospettiva neurobiologica si può descrivere il passaggio dall'abuso alla dipendenza come "il cambiamento nel controllo delle risposte, che passa dalla corteccia prefrontale a quella striale"[10].

I meccanismi biologici alla base dell'alcolismo sono incerti, tuttavia, fattori di rischio includono l'ambiente sociale, lo stress,[11] la salute mentale, la predisposizione genetica, l'età, l'etnia e il sesso.[12][13] L'abuso a lungo termine di alcol produce cambiamenti fisiologici nel cervello, come la tolleranza e la dipendenza fisica. Tali cambiamenti, relativi alla chimica del cervello, portano l'alcolista all'incapacità compulsiva di smettere di bere.[14] I danni dall'abuso di alcol colpiscono quasi ogni organo del corpo, compreso il cervello, causando una serie di disturbi fisici e psichici.[15]

L'alcolismo è la presenza costante della tolleranza, dell'astinenza e dell'uso eccessivo di alcol. L'incapacità del bevitore di controllarne l'assunzione, nonostante la consapevolezza del danno alla propria salute, indica che la persona potrebbe essere un alcolizzato.[16] La diagnosi è realizzabile grazie a dei questionari e la disintossicazione avviene per mezzo di terapie di gruppo e con l'utilizzo di farmaci come le benzodiazepine, utilizzate per la cura dei sintomi dell'astinenza.[17][18][19] Spesso gli alcolisti risultano dipendenti anche da altre sostanze, per la maggior parte da benzodiazepine; ciò può richiedere ulteriori cure mediche.[20] Rispetto agli uomini, le donne sono più sensibili all'alcol e più inclini a subire i deleteri effetti fisici, cerebrali e psicologici.[21][22] Le stime dell'OMS parlano di 140 milioni di alcolisti in tutto il mondo.[23][24]

  1. ^ (EN) Nutt D, King LA, Saulsbury W, Blakemore C., Development of a rational scale to assess the harm of drugs of potential misuse, in The Lancet, 2007, PMID 17382831.
  2. ^ (EN) Oxford dictionary: alcoholism [collegamento interrotto], su oxforddictionaries.com. URL consultato il 6 agosto 2012.
  3. ^ (EN) American Medical Association, Definitions (PDF), su ama-assn.org, USA, AMA. URL consultato il 7 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2010).
  4. ^ (EN) Diagnostic Criteria for Alcohol Abuse and Dependence - Alcohol Alert No. 30-1995, su pubs.niaaa.nih.gov. URL consultato il 17 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 27 marzo 2010).
  5. ^ (EN) MedlinePlus, National Library of Medicine, Alcoholism, su nlm.nih.gov, National Institute of Health, 15 gennaio 2009.
  6. ^ (EN) Department of Health and Human Services, Alcohol Dependence (Alcoholism) (PDF), su nih.gov, National Institutes of Health (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2010).
  7. ^ (EN) Sarah J. Tracy, Alcoholism in America: from reconstruction to prohibition, Baltimore, Johns Hopkins University Press, 25 maggio 2005, pp. 31-52, ISBN 978-0-8018-8119-0.
  8. ^ WORLD HEALTH ORGANIZATION, Lexicon of alcohol and drug term, Ginevra, World Health Organization Resport, 1994, pagg. 1-65.
  9. ^ CUZEN N.L. & STEIN D.J., Behavioral Addiction: The Nexus of Impulsivity e Compulsitivy, in ROSEMBERG K.P. & FEDER L.C. (a cura di), Behavioral Addictions: Criteria, evidence, and treatment, New york, Behavioral Addictions, 2014, pagg. 19-34.
  10. ^ CUZEN N.L. & STEIN D.J., Behavioral Addiction: The Nexus of Impulsivity e Compulsitivy, New york, Behavioral Addictions, 2014.
  11. ^ (EN) Glavas MM, Weinberg J, Stress, Alcohol Consumption, and the Hypothalamic-Pituitary-Adrenal Axis, in Yehuda S, Mostofsky DI (a cura di), Nutrients, Stress, and Medical Disorders, Totowa, NJ, Humana Press, 2006, pp. 165–183, ISBN 978-1-58829-432-6.
  12. ^ (EN) K. Agarwal-Kozlowski e DP. Agarwal, Genetic predisposition for alcoholism, in Ther Umsch, vol. 57, n. 4, aprile 2000, pp. 179-84, PMID 10804873.
  13. ^ (EN) CY. Chen, CL. Storr e JC. Anthony, Early-onset drug use and risk for drug dependence problems, in Addict Behav, vol. 34, n. 3, marzo 2009, pp. 319-22, DOI:10.1016/j.addbeh.2008.10.021, PMC 2677076, PMID 19022584.
  14. ^ (EN) PL. Hoffman e B. Tabakoff, Alcohol dependence: a commentary on mechanisms, in Alcohol Alcohol, vol. 31, n. 4, luglio 1996, pp. 333-40, PMID 8879279.
  15. ^ (EN) Woody Caan e Jackie de Belleroche (a cura di), Drink, Drugs and Dependence: From Science to Clinical Practice, 1st, Routledge, 11 aprile 2002, pp. 19–20, ISBN 978-0-415-27891-1.
  16. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore DSMIV
  17. ^ (EN) RD. Blondell, Ambulatory detoxification of patients with alcohol dependence, in Am Fam Physician, vol. 71, n. 3, febbraio 2005, pp. 495-502, PMID 15712624.
  18. ^ (EN) AA. Morgan-Lopez e W. Fals-Stewart, Analytic complexities associated with group therapy in substance abuse treatment research: problems, recommendations, and future directions, in Exp Clin Psychopharmacol, vol. 14, n. 2, maggio 2006, pp. 265-73, DOI:10.1037/1064-1297.14.2.265, PMID 16756430.
  19. ^ (EN) M. Soyka, C. Helten e CO. Scharfenberg, Psychotherapy of alcohol addiction—principles and new findings of therapy research, in Wien Med Wochenschr, vol. 151, 15–17, 2001, pp. 380–8; discussion 389, PMID 11603209.
  20. ^ (EN) Johansson BA, Berglund M, Hanson M, Pöhlén C, Persson I, Dependence on legal psychotropic drugs among alcoholics (PDF), in Alcohol Alcohol, vol. 38, n. 6, novembre 2003, pp. 613-8, DOI:10.1093/alcalc/agg123, ISSN 0735-0414 (WC · ACNP), PMID 14633651.
  21. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Blume Laura N., Nielson Nancy H., Riggs Joseph A., et all 1998 861–870
  22. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Walter H., Gutierrez K., Ramskogler K., Hertling I., Dvorak A., Lesch O.M., et al. 2003 253–268
  23. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore whoemcoypaa
  24. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore whotmbcrtdhrai

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