Analogo terrestre

Confronto tra le dimensioni della Terra (a destra) e Kepler-442 b, uno dei pianeti conosciuti con l'ESI più elevato (0,84).

Un analogo terrestre, chiamato anche gemello della Terra o pianeta di tipo terrestre, è un esopianeta con condizioni simili a quelle che si trovano sulla Terra.[1][2][3][4] Per essere considerato un analogo terrestre, un corpo planetario deve orbitare attorno alla sua stella nella cosiddetta zona abitabile,[5] possedere una massa ed un raggio simili a quelli della Terra, avere un'adeguata composizione atmosferica, appartenere ad un sistema nel quale la stella madre sia simile al Sole, ed altre caratteristiche basiche del nostro pianeta che permettono, in combinazione con gli altri fattori sopra elencati, la presenza della vita come noi la conosciamo.[6][7]

Da quando gli astronomi Michel Mayor e Didier Queloz scoprirono nel 1995 51 Pegasi b, il primo pianeta extrasolare che orbita attorno ad una stella simile al Sole,[8] l'obiettivo principale degli esobiologi è stato quello di trovare una seconda Terra, o gemella della Terra.[9] Negli anni successivi e fino al lancio del telescopio spaziale Kepler, a causa delle limitazioni degli strumenti di quel tempo, le scoperte riguardavano per lo più giganti gassosi che orbitano attorno alle loro stelle a breve distanza.[10] Questo tipo di pianeti, chiamati gioviani caldi, influiscono notevolmente sulle loro stelle e transitano di frequente davanti ad esse, facilitando la loro individuazione, e questo pareva indicare una chiara supremazia quantitativa di tali pianeti rispetto agli altri, a causa dell'effetto di selezione.[11] Nel corso del tempo, gli strumenti di ricerca migliorarono, invertendo la tendenza; divenne quindi evidente che la prevalenza di corpi tellurici simili alla Terra era superiore a quella dei pianeti giganti.[12][13]

Per classificare i pianeti extrasolari in base al loro grado di parentela con la Terra, la NASA e il SETI hanno sviluppato un indicatore, l'indice di similarità terrestre (o ESI, dall'inglese «Earth Similarity Index») con la Terra, che stima la somiglianza con il nostro pianeta in termini di massa, raggio e temperatura.[14] Al 2019, il pianeta con ESI più alto tra gli esopianeti conosciuti, e quindi più simili alla Terra, è Teegarden b (95%).[15]

La possibilità di trovare un analogo terrestre riveste un particolare interesse per l'umanità, poiché si può dedurre che maggiore è la somiglianza tra un esopianeta e la Terra, e maggiore è la probabilità che il pianeta possa ospitare vita extraterrestre e, forse, anche una possibile civiltà aliena.[16] Per questa ragione, il tema è stato spesso discusso in ambito scientifico, cinematografico, letterario e filosofíco.[17][18] Inoltre, la scoperta e la colonizzazione di tali pianeti garantirebbe la sopravvivenza del genere umano in caso di catastrofi planetarie, come la stessa morte del Sole.[19]

  1. ^ (EN) NASA's Kepler Discovers First Earth-Size Planet In The 'Habitable Zone' of Another Star, su nasa.gov, NASA, 17 aprile 2014. URL consultato il 29 gennaio 2015.
  2. ^ (EN) Astronomers Discover Habitable ExoEarth Orbiting Binary Star, in MIT Technology Review, 2011. URL consultato il 23 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 13 gennaio 2016).
  3. ^ (EN) Kenneth Chang, Scientists Find an Earth Twin, or Perhaps a Cousin, in New York Times, 17 aprile 2014.
  4. ^ (EN) Jon Austin, Second Earth to be found in decades as experts claim one billion planets may hold life, 18 maggio 2015.
  5. ^ (EN) Earth, our Goldilocks Planet, su sos.noaa.gov, National Oceanic and Atmospheric Administration. URL consultato il 26 2015.
  6. ^ (EN) Kelly Dickerson, What Makes an Earth-Like Planet? Here's the Recipe, su space.com, Space.com, 21 gennaio 2015.
  7. ^ (EN) Dauna Coulter e Tony Phillips, Getting to Know the Goldilocks Planet, su science.nasa.gov, NASA, 29 marzo 2012. URL consultato l'11 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 31 marzo 2012).
  8. ^ Michel Mayor e Didier Queloz, A Jupiter-mass companion to a solar-type star, in Nature, vol. 378, 1995, pp. 355-359.
  9. ^ Tony Phillips, Kepler Mission Rockets to Space in Search of Other Earths, su science.nasa.gov, NASA, 6 marzo 2009. URL consultato l'11 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 17 aprile 2018).
  10. ^ (EN) Morgan Bettex, Learning from hot Jupiters, su space.mit.edu, MIT Kavli Institute, 15 dicembre 2010. URL consultato l'11 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 9 luglio 2015).
  11. ^ (ES) Javier Armentia, Otro planeta extrasolar: un Júpiter "templado", su elmundo.es, El Mundo, 17 marzo 2010.
  12. ^ (EN) Charles Q. Choi, Out There: A Strange Zoo of Other Worlds, su space.com, 14 febbraio 2010. URL consultato il 26 gennaio 2015.
  13. ^ (EN) Elizabeth Howell, Alien Super-Earth Planets Plentiful in Exoplanet Search, su space.com, Astrobiology, 3 dicembre 2013.
  14. ^ (EN) Stuart Gary, New approach in search for alien life, su abc.net.au, ABC Online, 22 novembre 2011.
  15. ^ Due nuove simil-Terre attorno a una stella vicina, su media.inaf.it, INAF, 19 giugno 2019.
  16. ^ (EN) BBC News, Most liveable alien worlds ranked, su bbc.co.uk, 23 novembre 2011.
  17. ^ (EN) Richard Hollingham, What movies can teach us about life in space, su bbc.com, 14 novembre 2014. URL consultato l'11 febbraio 2015.
  18. ^ (EN) BestScienceFictionBooks.com, Popular Colonization Science Fiction Books, su bestsciencefictionbooks.com. URL consultato l'11 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2016).
  19. ^ (EN) Karl Tate, Death of a Sunlike Star: How It Will Destroy Earth, su space.com, 10 ottobre 2013. URL consultato il 26 gennaio 2015.

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