Annibale

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Annibale
Un busto di marmo, ritenuto di Annibale, ritrovato a Capua[1].
NascitaCartagine, 247 a.C.
MorteLibyssa, 183 a.C.
Cause della mortesuicidio con veleno
Dati militari
Paese servitoCartagine (221 - 202 a.C.)
Impero seleucide (198 - 188 a.C.)
Regno di Bitinia (188 - 181 a.C.)
Forza armataEsercito cartaginese
Anni di servizio226 - 190 a.C.
Gradogenerale comandante in capo
ComandantiAmilcare Barca
GuerreConquista cartaginese della Spagna
Seconda guerra punica
Guerra contro Antioco III
BattaglieAssedio di Alithia
Assedio di Helmantice
Assedio di Arbucala
Battaglia del Tago
Assedio di Sagunto[2]
Battaglia della traversata del Rodano
Battaglia del Ticino[3]
Battaglia della Trebbia[4]
Battaglia del lago Trasimeno
Battaglia di Canne
Prima battaglia di Nola

Seconda battaglia di Nola
Terza battaglia di Nola
Assedio di Capua
Battaglia del Silaro
Prima battaglia di Herdonia
Seconda battaglia di Herdonia
Battaglia di Numistro
Battaglia di Ascoli
Prima battaglia di Locri
Seconda battaglia di Locri
Battaglia di Grumento
Terza battaglia di Locri
Battaglia di Crotone
Battaglia di Zama
Battaglia dell'Eurimedonte

Comandante diCorpo di spedizione in Spagna (221-219 a.C.)
Corpo di spedizione in Italia (219-202 a.C.)
Altre carichesuffeta
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Annibale Barca (in latino Hannĭbăl o Annĭbăl[5]; in greco antico: Ἁννίβας?, Hanníbas; in punico, 𐤇𐤍𐤁𐤏𐤋𐤟𐤁𐤓𐤒, Ḥnb'l Brq; Cartagine, 247 a.C.Libyssa, 183 a.C.) è stato un condottiero e politico cartaginese, famoso per le sue vittorie durante la seconda guerra punica e definito da Theodor Mommsen "il più grande generale dell'antichità"[6].

Figlio del comandante Amilcare e fratello maggiore di Asdrubale e Magone, Annibale, sin da piccolo profondamente nemico di Roma e deciso a combatterla, concepì ed eseguì un audace piano di guerra per invadere l'Italia. Marciando dalla Spagna, attraverso i Pirenei e le Alpi, scese nella penisola, dove sconfisse le legioni romane in quattro battaglie principali: battaglia del Ticino (218 a.C.)[3], battaglia della Trebbia (218 a.C.),[7] battaglia del lago Trasimeno (217 a.C.), battaglia di Canne (216 a.C.) e in altri scontri minori.

Dopo la battaglia di Canne i Romani evitarono altri scontri diretti e gradualmente riconquistarono i territori del sud Italia di cui avevano perso il controllo. La seconda guerra punica terminò con l'attacco romano a Cartagine, che costrinse Annibale al ritorno in Africa nel 203 a.C., dove fu definitivamente sconfitto nella battaglia di Zama, nel 202 a.C. Dopo la fine della guerra Annibale guidò Cartagine per alcuni anni, ma fu costretto all'esilio dai Romani e nel 195 a.C. trovò rifugio dal re seleucide Antioco III in Siria, dove continuò a propugnare la guerra contro Roma. Dopo la sconfitta di Antioco III si trasferì presso il re Prusia I, in Bitinia. Quando i Romani chiesero a Prusia la sua consegna, Annibale preferì la morte; era il 183 a.C.

Dotato di grandi capacità tattiche e strategiche, avveduto e sagace, Annibale, dopo le impressionanti vittorie iniziali, continuò a battersi tenacemente in Italia per oltre quindici anni con il suo piccolo esercito di veterani isolato in territorio nemico, cercando fino all'ultimo di contrastare il predominio di Roma[8]. Per le straordinarie qualità dimostrate durante la sua carriera militare, Annibale è considerato uno dei più grandi generali e strateghi della storia[9]. Polibio, suo contemporaneo, lo paragonava al suo grande rivale Publio Cornelio Scipione Africano[10]; altri lo hanno accostato ad Alessandro Magno, Giulio Cesare e Napoleone.[11][12]

  1. ^ Mommsen 1932, p. 265 (Hannibal, Neapel, National-Museum); Lancel 1995, in copertina "Roman bust of Hannibal. Museo Archeologico Nazionale. Naples"; Goldsworthy 2000, copertina "Hannibal in later life"; Goldsworthy 2001, p. 24 dove scrive "a bust, which may be a representation of Hannibal in later life, although there are no definite images of him"; Goldsworthy 2003, p. 41 dove scrive "a bust that purports to show Hannibal in later life"; Matyszak 2003, p. 95 dove scrive "bust, thought to be of Hannibal, found in Capua".
  2. ^ Periochae, 21.2.
  3. ^ a b Periochae, 21.5.
  4. ^ Periochae, 21.7.
  5. ^ Luigi Castiglioni e Scevola Mariotti, IL - Vocabolario della lingua latina, Loescher, 1996, pp. 80, 553.
  6. ^ T. Mommsen, Storia di Roma antica, vol. II, tomo 2, p. 661.
  7. ^ Livio, XXI, 54-56; Polibio, III, 71-74; Mommsen 2001, vol. I, tomo 2, p. 732
  8. ^ G. Granzotto, Annibale, pp. 265-266.
  9. ^ M.Bocchiola/M.Sartori, Canne. Descrizione di una battaglia, p. 58.
  10. ^ Polibio, Storie, pp. 650 e 655.
  11. ^ B.H. Liddell Hart, Scipione Africano, pp. 217-240. Lo storico militare britannico analizza in dettaglio le qualità di questi quattro condottieri e definisce Annibale "il massimo tattico della storia", mentre considera Napoleone il più grande "stratega logistico" di tutti i tempi. Nel complesso però afferma che Scipione Africano era fornito di qualità pari, se non superiori, agli altri massimi condottieri.
  12. ^ I. Montanelli, Storia di Roma, p. 121. L'autore definisce Annibale "il più brillante condottiero dell'antichità" e afferma che "molti lo pongono sullo stesso piano di Napoleone".

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