Another One Bites the Dust

Another One Bites the Dust
singolo discografico
Screenshot tratto dal video del brano
ArtistaQueen
Pubblicazione22 agosto 1980
Durata3:34
Album di provenienzaThe Game
GenereFunk rock[1][2][3]
EtichettaEMI Bandiera del Regno Unito
Elektra Bandiera degli Stati Uniti
ProduttoreQueen
Mack
Registrazionefebbraio-maggio 1980, Musicland Studios, Monaco (Germania)
Certificazioni originali
Dischi d'oroBandiera della Grecia Grecia[5]
(vendite: 10 000+)
Dischi di platinoBandiera dell'Australia Australia (4)[6]
(vendite: 280 000+)
Bandiera della Danimarca Danimarca[7]
(vendite: 90 000+)
Bandiera della Germania Germania[8]
(vendite: 500 000+)
Bandiera del Regno Unito Regno Unito (2)[9]
(vendite: 1 200 000+)
Bandiera della Spagna Spagna (2)[10]
(vendite: 120 000+)
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti (5)[11]
(vendite: 5 000 000+)
Certificazioni FIMI (dal 2009)
Dischi di platinoBandiera dell'Italia Italia (3)[4]
(vendite: 210 000+)
Queen - cronologia
Singolo precedente
(1980)
Singolo successivo
(1980)

Another One Bites the Dust è un singolo del gruppo musicale britannico Queen, pubblicato il 22 agosto 1980 come quarto estratto dall'ottavo album in studio The Game.

Scritto dal bassista John Deacon, divenne il singolo di maggior successo dell'album, raggiungendo la vetta della Billboard Hot 100 negli Stati Uniti d'America (posizione mantenuta per tre settimane)[12] e della Billboard Canadian Hot 100, mantenuta per quattro settimane. È accreditata come la hit dal più alto numero di vendite dei Queen, con oltre sette milioni di copie vendute nel mondo.[13]

Michael Jackson convinse i Queen a pubblicare la canzone come singolo,[13] credendo fortemente nel suo potenziale commerciale. Nel 1981 venne inserita nella raccolta Greatest Hits. Nel 1998, la canzone è stata remixata con l'aggiunta della voce del rapper Wyclef Jean per essere inserita nella colonna sonora del film Small Soldiers; tale versione è stata poi, l'anno successivo, inserita nella raccolta Greatest Hits III.

  1. ^ (EN) Queen - The Game, su Music Tap, 5 maggio 2003. URL consultato il 1º giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 9 agosto 2003).
  2. ^ (EN) Review of Queen - Greatest Hits I and II, su BBC. URL consultato il 1º giugno 2016.
  3. ^ (EN) Chris Smith, The Greenwood Encyclopedia of Rock History: From Arenas to the Underground, 1974-1980, Greenwood Press, 2006, p. 65, ISBN 0-313-32937-0.
  4. ^ Another One Bites the Dust (certificazione), su FIMI. URL consultato il 15 novembre 2021.
  5. ^ (EN) Official IFPI Charts - Digital Singles Chart (International) - Week: 14/2021, su IFPI Greece. URL consultato il 19 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 19 aprile 2021).
  6. ^ (EN) Australian Recording Industry Association, ARIA TITLE ACCREDITATIONS REPORT: For Single Titles Reaching a New Accreditation Level between 1-01-2020 and 31-10-2020, su Dropbox. URL consultato il 27 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 27 aprile 2021).
  7. ^ (DA) Another One Bites the Dust, su IFPI Danmark. URL consultato l'8 gennaio 2020.
  8. ^ (DE) Queen – Another One Bites the Dust – Gold-/Platin-Datenbank, su musikindustrie.de, Bundesverband Musikindustrie. URL consultato il 12 febbraio 2024.
  9. ^ (EN) Another One Bites the Dust, su British Phonographic Industry. URL consultato il 10 settembre 2021.
  10. ^ (EN) Awards Record, su El Portal de Música. URL consultato il 13 febbraio 2024. Digitare "Queen" in "Artist" per visualizzare il contenuto desiderato.
  11. ^ (EN) Queen - Another One Bites the Dust – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato il 18 aprile 2023.
  12. ^ (EN) Joel Whitburn, The Billboard Book of Top 40 Hits, Billboard Books, 2006.
  13. ^ a b (EN) Todd Van Luling, 5 Things You Didn't Know About Queen, Even If You Know Every Word Of 'Bohemian Rhapsody', su The Huffington Post, 5 settembre 2014. URL consultato il 6 settembre 2014.

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