Apoteosi

Apoteosi di Ercole nell'Olimpo, affresco di Domenico Maria Canuti (1665), soffitto del salone d'onore di Palazzo Pepoli Campogrande, Bologna.

Apoteosi (in latino apotheosis; in greco antico: ἀποθέωσις?) o deificazione (in latino deificatio) significa "divinizzazione" o, più in generale, "glorificazione", di solito intesa a un livello divino o semi-divino.

Nella mitologia greca si parla di apoteosi quando un essere divino, disceso temporaneamente sulla terra, ritornava alla sua dimora celeste, oppure quando un uomo era elevato ad eroe dopo la morte o anche in vita[1]. Un esempio ne sono Diomede, i Dioscuri, Eracle e Asclepio. Spesso i greci ritenevano che i fondatori di città terminassero la loro vita terrena con un'apoteosi e perciò ricevevano onori simili a quelli tributati alla divinità[1].

I termini apoteosi e deificazione sono usati anche per indicare quel processo in uso nella Roma antica, nel quale un Imperatore veniva riconosciuto come divinità, solitamente dopo la morte. L'uso è poi passato a indicare una tipica raffigurazione artistica della gloria.

  1. ^ a b Enciclopedia Treccani, voce apoteosi

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