Appropriazione indebita

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Delitto di
Appropriazione indebita
FonteCodice penale italiano
Libro II, Titolo XIII, Capo II
Disposizioniart. 646
Competenzatribunale monocratico
Procedibilità
Arrestofacoltativo
Fermonon consentito
Penareclusione da 2 a 5 anni e multa da 1 000 a 3 000 euro

L'appropriazione indebita è una fattispecie di reato riconosciuta - con diverse denominazioni - in numerosi sistemi giuridici contemporanei (embezzlement nella Common law britannica, abus de confiance nel sistema giuridico francese, ecc.) con il comune denominatore di appropriazione di beni di cui si sia già in possesso, a differenza del furto che presuppone anche una presa di possesso del bene alienato.

Nel diritto romano essa si confondeva nel più generale concetto di "furto". Alcuni casi di appropriazione indebita vengono descritti come furtum nelle leggi delle XII tavole, e tale concezione continua anche nel Digesto. Solo a partire dal diritto del tardo medioevo comincia a prender forma una differenza tra le due fattispecie, con la distinzione tra furtum proprium e furtum improprium (quest'ultimo caratterizzato in genere dall'appropriarsi di beni già detenuti in proprio possesso)[1].

  1. ^ Francesco Antolisei, Manuale di diritto penale. Parte speciale, Milano, Giuffrè, 2008, p. 358, ISBN 88-14-13835-4.

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